martedì 22 gennaio 2013

Non morire, vivere nell'amore












E' di tregua oggi questo cielo, ma vento fresco da occaso spinge scure nuvole frettolose e se ne teme la pioggia.







E vado, ma tu raccomandato m'hai passeggiata breve. Allora vola, affrettati, vola aquila del pensiero mio sopra le nubi grevi e fissa la luce sua! Quando sarà ch'io la veda e tu con me? E sai che mi rispondo? Sarà prima che i fogli della vita mia gremiti siano tutti di tante parole. Ma come, se questi occhi, aridi per il cercare si sono fatti, e bruciano? Lacrime ci sono state da abbandoni, da solitudine, e preghiere deluse e sogni disattesi e chimere. Tu ci sei, ché non mi riprenda la paura del buio di quando bambino solo venivo lasciato. E sai che facevo? mi fingevo in un sogno, sognato a occhi aperti, e che mio fratello lì fosse ancora con me, lui a dirmi e a rassicurarmi. Che sia analoga la via per raggiungerla e con te? E intanto sono ricchi gli occhi tuoi di quelli di tutte le donne del mio passato, le hai tutte dentro e ricordarle non serve e pur quella del cielo da cercar non è tra le stelle, ma nel cuore tuo. E gli occhi tuoi mi dicono che finché mi guardano forse non morrò o se sarà, ché distratta ti sarai, non lo sarò per il cuore tuo, che questo è l'amore, non morire per cuore amante. E come? Rimanere dolce ricordo? Non v'è di più? Sì, vivere la speranza. Viverla significa che l'altro non sta in un luogo a parte, in una condizione nuova, ma nei propri sogni rimane. Si muore non se si spengono i ricordi, ma i sogni, e che sogni? Ecco, sognar puoi che siamo bambini insieme, e tu la piccola che m'aspetta al termine della scuola, ché io a casa t'accompagni. Ed è con te che corro nei campi avendoti per mano ed è con te che faccio il gioco delle nuvole, sdraiati sull'erba. Cioè sei tu, la mente tua che mi mette in un ruolo e vi agisco in quello diventando quello che vuole e come mi vuole, anche se essa è inconsapevole delle ragioni della scelta. Tutto come in un sogno passivo che ti visiti nel sonno, dove il tu sognato è sì quel che si vuole inconsapevoli, la scelta essendo inconscia, ma è lui che promuove il sogno, ne prende l'iniziativa lo fa vivere e ne vive, ché fuori più non ha vita. Insomma accade come nel gioco di bambini, tu ti dici inconsapevole, lo dice la parte tua più segreta, facciamo che io ero e lui era...E' certo illusione, ma traduce, concretizza la speranza che tutto possa riessere, ridiventare, iniziare daccapo, perché è come se il parlato, colui di cui parla una storia, diventi il parlante, colui che fa quella storia. E in quella il sognante guarda per scoprirsi solo attore comparsa e anche spettatore del gioco che all'altro affida. E allora colui che è diventato assente da quella vita, vi ritorna, come presente, sì, come la morte non l'avesse preso. Così io in quei sogni tuoi potrei aver ancora vita se strappata me l'avessero, e tu sognante vivere ancora nella mia vita, lasciandoti vivere, condurre per mano dal me sognato. Cioè tu mi daresti vita e ne vivresti!







Allora, ora qui restando ancora, io comincio a sperimentare l'efficacia di questo modo di sognare, mi lascio vivere con te dalla donna del cielo e l'assente diventa presente nella nostra vita, è lei la sognata, stella protagonista del nostro sogno, ma che lascia vivere di sé. Perché?







Presto ci accorgiamo, scoperta di gioia, che anche siamo quello che vuole, docili protagonisti del suo amore, il sogno nostro divenendo il suo sogno,ché questo è il suo modo d'amare, sognata, sognare chi la sogna, e noi non ne viviamo fuori, fuori abbiamo rinunciato alla vita. E' lei la sperata che nel sogno nostro vive di noi, grazie a noi, ma ne viviamo se lei diventa la sognatrice. Così siamo in un sogno, il suo, fuori non esistiamo più! E' solo dolce illusione? Sia! C'è qualcuno che ci dice amore, come dicesse, voi mai morrete, vivrete nel mio sogno!

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