giovedì 17 gennaio 2013

La linea d'oro







Smetterò mai di cercarti, non t'ho forse già trovata? Profondi ha gli occhi nel nero delle pupille sue la donna mia, invito al mistero del cuore che guardarmi vuole, se li cerco nella penombra. Invito al tuo cuore! Non v'è per me altro modo di cercar l'attenzione tua se non dicendo a questa donna e le sue prendendo per parole tue in risposta, o se è ella che a me parla per prima, prender ogni frase sua come da te venuta e ricordar le parole loro con sospiro quando lontano. Oh sì, macerassi la carne mia in privazioni ed astinenze e ne rischiassi la morte e non avessi quest'amore, come parleresti a sempre di te assetato cuore? Che cibo, che olio a questa lampada che m'arde nel petto? E se sapessi pur le parole dei mistici tuoi tutti e non queste della donna mia, come ti direi amore? Ecco, se questo cuore non avesse fatto sue, chiare parole apprese dal suo, come starebbe con te dialogando, e non in un eterno monologo sentirsi, nella preghiera pur fervida con cui t'assedia il cuore, quando solo, come ora sono in questo tempo di gelo sotto a tutto velato cielo? E' così più che ripetere le parole belle, che nella lingua sacra il più devoto dei santi tuoi ha saputo consacrarti dal cuore suo uscite. E' credere che un tu dialogante ne venga richiamato, è più del misticismo dell'autore loro. E io dico le parole della preghiera antica, solo quest'erta salendo, ma v'aggiungo, come completar del mio le volessi, “o cuor mio”, che premette la donna mia nella tenerezza sua, prologo che di per sé mi fa gioia. E tu capir mi fai che le senti, ché s'apre questo cielo al loro richiamo e una scia d'oro stende sul mare la luce improvvisa. So che è la risposta tua e ora rotto è il silenzio dagli acuti dei gabbiani che sorvolano le falesie, e brivido ne ho. Che altra pace cercar deve questo mio provato cuore? Se non m'illude ora di te, mistica facendosi la natura tutta, che, chi lo farà? E' per me certezza, le parole del santo tuo t'hanno destato e alla mia invocazione aggiunta, giù hai guardato, e questa linea d'oro fin al viso m'è arrivata e m'hai fatto carezza col tepor della luce tua!

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