giovedì 30 agosto 2012

Stare in utero di donna


Lampada è involucro di trasparente vetro, che racchiude e protegge della luce la fonte, così il cuore tuo dolcissimo racchiude la fonte d’amore che è il figlio tuo e nulla ne viene all’uomo che non passi per esso. Proteggi forse la luce dallo stesso buio? Verità è questa di cui è sublime l’espressione: “foemina circumdabit virum” , una donna circonderà l’uomo! E san Tommaso, che di te scruta ogni mistero, può ben farti dire:” in me omnis spes vitae et virtutis”. Ma ancora come egli, il figlio dilettissimo, da te ricevette vita qui, dimorandoti nel seno, ora è come tornato ad esso, giacché alcuno lo raggiunge che non passi per te. Sì, come alcuna retta entra nel cerchio se non passa per la circonferenza che lo racchiude e alcun raggio esce dal centro se non per quella passando, così il dare a Gesù e l'avere da lui solo per te sono. Ma se possiamo dirci con Paolo un solo corpo con lui, egli allora ci ha portato in te. Quindi non siamo più esseri differenti da lui per il tuo amore. Tu, fatta come assai miope per amore, non distingui più tra i figli tuoi! E’ tutto accaduto come se la navicella di vita, combattuta in questo mare immane, abbia raggiunto il porto in cui salva può dirsi, ma come accade che taluna invece si perda, ebbene non si perde l’amor tuo, e quella è come affondata nel cuore tuo. Così sia che scampiamo, sia che ci perdiamo, tanto è l’amore donato che tra le braccia tue ci ritroviamo, sempre, anzi in te! Oh sublime mistero del dio, sublime amore che da te ci viene! E san Ireneo può ben dire di te: “Maria generi umano causa facta est salutis”. E questo amore si dice iniziato da che tu, stando lacrimosa presso alla croce, col cuore aperto dalla spada del dolore, dentro vi ficcasti per invito del figlio morente l’affetto che egli aveva per il discepolo amato. E chi mai potrà immaginare ciò che le parole sue con cui egli t’affidò quel piccolo uomo, altrimenti devastato dal dolore, provocarono in te, nella mente e nel cuore, da non poterti più lasciare morire con lui, perché un compito immenso d’amore iniziava! Io son certo di quest’amore e che tu non mi possa amare distinguendomi dal figlio tuo, e io, rispetto a quest’amore, uno posso sentirmi con lui. E’ un mistero questo che ogni cuore amato da te racchiude, ma spesso sentore non ne ha. E questa mia debolezza, questo mio sentirmi fragile, come se il cuore metaforico seguir debba il destino di quello fisico, su cui il tempo vuol scrivere ormai solo parole amare, so che mi fa più forte perché alla comprensione del tuo amore mi apre. Se io fossi ancora quello d’un tempo, orgoglioso nel narcisismo da saccente, tu, pur amandomi, non me ne mostreresti la tenerezza e invece me ne inondi, perché umile di cuore son divenuto invecchiando, ma in fondo crescendo d’una giovinezza nuova. Da farmi gridare col salmista “(eo) ad deum qui laetificat juventutem meam”! E tutto sta accadendo come se, osteggiato, indebolito dal dolore e dall’angoscia, vero questo bisogno d’amore mi sprofondi in te e io nell’utero tuo ormai so che mi porti! Sono diventato un figlio nell’attesa dolce di madre che vuol vederlo nascere da lei. Oh quanto mi commuovono donne che sembran mostrare con fierezza il ventre loro enfiato a custode di nuova vita! E son certo più belle ancora, mostrando la causa di tanto sussiego! E tu sei fiera della custodia che hai di quest’uomo? E io come feto vivo di te, respiro, mi nutro di te. E questi occhi non vedono cose celesti e queste orecchie non ne sentono. Come in un buio, in un silenzio, ma protetti da ogni altro buio di qui e dal silenzio, anche delle troppe parole qui blaterate! Ma ben vedranno il sorriso tuo di madre e udranno le parole tue d’amore, questi sensi esclusi! E mille e mille volte le ripeterai sillabando paziente perché le apprenda e te le ripeta, come fa ogni madre col fantolino suo! E questa donna che mi anticipa tanta delizia con l’afflato del suo cuore, io mi tengo ben stretta, voglio che gemelli d’amore nasciamo da te! Devo ritrovarla nel tuo mondo, perché promesso m’ha nuova dedizione in quella vita nuova! Ecco mille e mille stelle sembrano rincorrersi per l’immensità del creato e mi parlano di te a prima sera, ora lo so, dicono che m’ami e che non v’è niente oltre il tuo amore. Tutto inizia e finisce nell’amor tuo e fuori di te il nulla! E stanotte mi addormenterò cercando e cercando tra il brillio loro, che mi sfarfallerà ancora nella mente, gli occhi degli affetti miei perduti. Vivo in te per ritrovarli tutti!

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