martedì 7 agosto 2012

Maris stella

Io non so più se davvero ho nell’anima un cielo, ché azzurro non è, ma tutto buio. Ma oggi una stella v’è nata e poco d’azzurro s’incolora al chiaror suo, ma sotto mare mi pare e questo tutto scuro rimane. E porto indica, porta forse a un mondo diverso, per la navicella mia che vi peregrina. Ma allo stesso tempo so che sono l’acqua scura che la sostiene. E’ questo che l’introspezione permette, col vedersi dentro, nella latebra del cuore, che anima diciamo. Così sono il guardato, e guardante a un tempo divengo, e so che nella disperazione buia è nata la speranza! Tu sei quella stella, ma in questo mondo in cui falsità e ipocrisia sono i più appropriati sinonimi, velata rimani, amore incompreso, non ricambiato. Pure il tuo richiamo, o forse meglio il grido del figlio tuo che mi invita ad amarti sento nel cuore. E allora amo con tutte le forze questo tuo simbolo, fragile donna, che mi sta davanti. E se a lei dico, e so di parole dolci a cuore di donna, è a te che dico, e se faccio a lei carezza come vento fa or proprio sulla chioma sua d’argento, la faccio sulla tua tutta bruna. E allora se questo amante di una sola donna, sa amarti così un po’, strappaci da questa terra, lasciaci veleggiare per l’azzurrità del tuo cielo, dove tu, amore, vinci la nostra morte! Ma questa, impietosa, forse s’è distratta e qui ci lascia. Ma se qui rimango lascia che diventi più che cercatore del tuo mondo, suo creatore. Sì, per questa donna saper creare le premesse almeno, il prologo d’amore che ci destini, dimentichi della pesantezza della carne e delle conseguenze d’averla. Eccomi allora desideroso d’eroicità. O dalla parte tua o nulla! O per la tua luminosa realtà o nulla, o creatore della reggia di quest’amore o nulla! Sì, o tuo eroe per il bene e il bello o nulla, nulla! E io son già fortunato, è caduta tra le braccia mie una stella! E dentro t’ho stella e tra le braccia stella! Perché? Tutto buio è quest’aulente giardino, sotto tutto stellato cielo, ma gli occhi di quest’amore luccicano e riflettono due sole immagini di una sola stella. Sì, qui lo stellato tutto in una sola luce, ché della luce di tutte s’è accesa del mare la stella! E la voce sua, che mi chiama e dice, mi riecheggia come la tua divina e sotto lo sguardo suo questi fiori che buio di sera ha inscurito, par s’incolorino, soffusi di tenue chiarore come se amore ad amore così rispondano. E a te per lei lo fanno, e io la guardo e mi fa nostalgia di te. Sì, falena sono, attratta da una stella lontana, ma il volo suo non è folle, la porta amore. L’amore che ora so di riamare! 

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