giovedì 7 agosto 2014

Lui te ne darà la forza







Tanto diffuso il dolore qui che lo stare a questo mondo diventa un gravare dell'anima fino a un fondo tetro in cui non v'è che miseria d'abbandono, lontana la luce come a chi in un pozzo cada. Ecco, io grido a te, dio sconosciuto, da tanta desolazione, appassionatamente ti invoco e questa umiltà implorante, cui non dai risposta, pur s'attende che tu il tuo cuore dischiuda e ne lasci un po' di luce in questo groviglio di tenebre sull'anima mia confusa... Oh quanto vorrei che tu non fossi solo un'idea di questo cuore umiliato, ma appena una consistenza avessi, poco più del nulla, in un qualche dove al di là di queste mondane inconsistenze! Bastevole sarebbe, un generoso farsi vedere e dire, anche senza parole, un amoroso attendere una, anche piccola, risposta d'amore, e me ne verrebbe un chiarore caldo che disgela e fa palpitare la speranza e forse rifiorire tutt'intorno la vita con vera capacità ridonata d'apprezzarla. Io amplificherei l'appena e lo donerei sopratutto a chi più piange inconsolato. Oh quanto essere vorrei un piccolo fiore innamorato della luce, che al mattino la corolla umettata di rugiada distende al giorno che viene! E invece mi son fatto come cieco, invano palpita l'iride desiosa, ché cerco una luce particolare che solo gli occhi del cuore possono avvertire, quella che appena intravista tutto di sé inebria, la tua! Ed è questo solo desiderio che mi nobilita, piccolo uomo ero tediato d'egoismo e poi il dolore disturbante questo incerto peregrinare fin da bambino, che tanto m'ha straniato da farmi pauroso di tutto, del bene perfino e dell'amore che ne viene. Nell'amore tentar si deve di rispondere, contraccambiare, ma come fare se dentro non c'è che il nulla o sol ciò che l'egoismo detta a difesa di quello? Ed è esigente l'amore di donna pur offerto, vuole appagate le aspettative sue...Potrebbe salvare, ma giudica, valuta, soppesa, vuole chi già ha qualcosa, che forse lei solo vede bello e prezioso. Ma ci si può innamorare della perenne incertezza che ci toglie dignità d'uomini e ci fa fantocci di derisione? E quando fuggito via l'amore, non rimane che la vanità del tempo che calore mai dà, né consola e su cui sbatte, mare scuro, ansiosa di prenderci la morte e il suo nulla. Perciò nessuna vera gioia terrena, se non s'apre la pupilla dell'anima e tu solo, piccola luce, aprirla puoi venendo da qualche dove, e se non avvertita, nonostante l'invito che appunto amore ti fa, nulla vale la vita e lo spirito intristito ne muore. E io finché respiro avrò ti cercherò, nell'umiltà e nel dolore per poter dire, trovata che t'abbia, a chi nonostante l'inadeguatezza e con quasi nulla ricambiato, pur m'ama e m'è rimasto accanto, ma sopratutto ai disperati d'odio per me, ma anche a chi come me soffre del tuo silenzio, Lui c'è , allora fa quello che ho da sempre tentato dalla mia pochezza,“vince in bono malum”! Abbi fede, lui te ne darà la forza!

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