giovedì 14 agosto 2014

L'assunta







Quando vidi la bella venirmi incontro, serpeggiando tra i cespugli fioriti del chinale, mi dissi, Ecco a chi donare il cuore! E quella, appena sicura che udirla potessi, Non sono a chi donar qualcosa devi, ma, io stessa dono, l'ho per te. Ti piacerà! E anche disse, Ecco trasformo questo tuo tramonto, imminente la sera, soffusi di nebbia i colori che languono, in limpida aurora di vita novella! E tutto cominciò a colorarsi di nuovi e più intensi colori e s'abbellirono i cespugli d'un verde acceso su cui, appena nuove, gemme s'aprirono... e perla di prato, lì lì spuntata, si chinò a cogliere e me la offrì, credo perché ne avessi diletto. Poi pudicamente, mi invitò a riposare con lei d'ogni affanno che leggeva nel cuore angustiarmi e mi raccomandò che la margherita donata non lasciassi mi fosse rapita, durando qui ancora la vita. E sedemmo sull'erba tenera, e lei, audace, mi carezzò il viso quasi lacrima asciugar volesse, e permise che di simile le facessi, le dita indugiare tra i neri suoi capelli... Poi disparve, senza osato avessi un bacio, con sé portando l'incanto del mondo novello lì lì sciorinato. Ecco quali fantasime ha talvolta la mente mia, osa sognare quella nel cielo assunta e la sogna innamorata! Io vero non so se mai la vedrò e così proprio, star languida a consolarmi del cuore le pene, ma, vecchio, sogno talvolta cose simili che la tocchino, sempre sfiorandola appena, e anche mi piacciono le favole e me le racconto come bambino facevo, troppo brutta quell'epoca lontana. Poi a questa margherita, vero donata e so da chi, che ben tengo stretta ché non me la porti via vento o la dissolva sole, come fa con mattutina apparenza nebbiosa, quasi di sogno lei pure fatta, ne partecipo e i sogni sognati pure. Ed ella non si meraviglia dell'ingenuità mia inguaribile, d'eterno bambino, anzi dalla storia luccicosa, che con dovizia di particolari racconto, pare aver godimento d'amore. Davvero vorrei estro di cantastorie e saper della tutta bella tali cose, da toccare, di ognuno che ascolti, almeno un po' il cuore! Ma non ho per ora altri sognati belli, per me e la donna mia almeno, come il mo mo detto e di inventarli fantasia non ho, né etico sarebbe. E allora? State nella pace sua, tese le orecchie ad ogni sussurro, gli occhi, i sensi tutti pronti ad ogni carezza, e addormentatevi così. La vedrete! Seducente l'innocenza sua, carezzevole il sorriso e suadente, melliflua la voce sua! E proprio non occorre essere vecchi come me, ma la fede sì!


“ Caro Christi, caro Mariae”. Ecco perché è l'assunta! E vederla, toccarla, è sradicarsi dalla miseria dell'ora e del luogo, è dono che squarcia le nebbiosità, in cui cieca è l'anima! E altro non dico, e forse non so!

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