mercoledì 7 novembre 2012

Preziosità negletta







Mentre io non so vero quanto mi conosca, ma cerco che l'autocritica nell'autoanalisi non mi faccia scadere nell'autocommiserazione, degli altri ancor meno so, a meno che non mi venga detto. Sol tu leggi i cuori tutti e del mio sai prima che formulati siano i pensieri suoi con le parole, ché anche dal mio silenzio traspare a te quello che talvolta m'accora. E' il saper d'un sogno finito, d'un dolore novello, di un'angoscia che passar non vuole, d'uno smarrimento dietro a falsi luccichii, e del male, che mai lasciarci vuole, la pena e l'ostinazione sue. E or di giovane donna ho saputo qualcosa che di triste celato ha. Che m'aveva colpito? La sua bellezza dolce e schiva, velata appunto di tristezza! Certo dell'altro la conoscenza può restare opinione, uno sfiorarne appena la psicologia e in superficie, ma se cuore permette ad altro di appena guardarvi, ci si può accorgere quanto i pensieri, in latebra stipati, siano più belli di quanti ne vengano fuori dal conversare, pur piacevole, sui fatti anonimi dell'oggi che nemmeno storia faranno in nessuno d'essi. Allora in quella confidenza novella ben ne vengono fuori fremiti di ricordi, palpiti di nostalgia per chi s'è amato e talvolta pur ancora s'ama, sì accorati rimpianti! Cosa questa donna ha da far meraviglia? La fiducia che continua ad avere negli altri e tuttora nell'uomo suo, che pur a lei sembra voler rinunciare. A una che ama i monti, vicini al tuo cielo, a una che ama gli animali e le cose belle della natura! Possibile che si lasci andare tanta preziosità e gentilezza? E io farò mai di simile a te, bella del cielo, e alla piccola donna mia, tua icona preziosa? Ignaro son delle cose celesti e di qui anche, ma stupido no. Almeno ne spero esente l'oggi mio e il poi! E proprio oggi un'amica cara m'ha detto di storia d'abbandono ancora, e di sua bella figlia la pena, pur dopo lungo e apparente ben stare in due. E allora che dire a queste giovani di analogo destino, col loro mondo di due che par volersi sciogliere? Ricordate e sperate, ma vivete nell'oggi, in quello di ieri che spira ancora dolce afflato al vostro cuore, in quello del presente che spero sereno vi guardi, in quello di un domani forse anche imminente, che la felicità che il cuor vostro merita e desidera porti, e abbiate pietà dei vostri maschi stupidi! Ma io pur pregherò che la nuova bella amica recuperi all'affetto suo, cuore che ancora amore detta al suo, e se no che maschio migliore, amabile, com'è certo, la trovi! E per la giovanissima della nuova storia di stupidità maschile, dirò nella stessa preghiera, basta soffrire, si guardi ella dentro, si guardi intorno, è forse ancora un presente piatto e vuoto, ma ecco è già domani con le novità sue, tutte belle! Sì, che entrambe amino il passato col bello che ha loro dato, ma guardino al presente e ne sorridano, e al domani che nell'oggi matura, portatore di sicura miglior fortuna e certo di felicità. Son forse troppo oso a chieder possibile tanto, signora del cielo? Ma in preghiera si può, e talora l'insistenza ingenua come di bambino, ceder ti fa!





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