giovedì 6 giugno 2013

Elogio della vita a due







E' proprio vero che l'amore ad ogni età manda in solluchero e disperde nella felicità i pensieri. E quanti averne vorrei così dispersi! Mentre la carenza, che fa sempre solitudine, li raccoglie in monotematica tristezza. Microcosmo più disperato ne diventa l'uomo, ma occorrerà non rassegnarsi al deludente vissuto, in cui il male più s'avverte spavaldo, e cercare un particolare tu per creare un mondo di due, che tenti la felicità. Sì, quando non conforta la prossimità dell'altro, di quel certo tu, la propria umanità si fa misera e lacrime dentro s'avvertono, anche se di rado vengono fuori. Solo l'amore può divorare il male, lo può allontanare esorcizzandolo per fugarne le conseguenze di dolore e morte, e aprire alla speranza di un mare luminoso oltre il tempo e la tristezza di questo mondo. E' certo sogno, è favola, ma amore vivere fa anche questa favola d'attesa se ad esso ci si arrende, ché vinti se ne vuol essere nell'oblio del presente altrimenti prosaico e sopratutto del passato con la solitudine sua. E davvero un cuore nuovo allora si ha e l'anima ogni giorno si ridesta piena di meraviglia alla vita, che gli occhi finalmente vedono bella un po' nonostante le cose buie e tristi pur sempre presenti. Sì, l'amore completa il proprio sé con l'umanità dell'altro e gli dà forza e sicurezza, voglia di stare, di correre, voglia di luce, di vita appunto e minimizza ciò che gli ruba gioia. E l'anelito al bene, al buono, al bello può diventare sospiro infaticato che la morte non divorerà, se diviene preghiera proprio attraverso l'amore. Tu non lo consentirai! Perché è la bontà che l'amore esalta se v'è in nuce, la custodisce, la conforta, la nutre di sé per accrescerla e donarla all'altro, un dono che non muore! Così tu, che buona sei quanto bella, ne fai segno di superiorità e predilezione tra noi, almeno tra quelli che ti sospirano e così intenderla possono. Sì, si è di più per te se l'amore ha esaltato la bontà sopita, l'ha dischiusa per farne ragione di vita, facendola traboccare, ché, scambiata, comune ricchezza diventi, una cosa che vanto dà, ché a te gradita è! Ecco in due apparentemente più ossessionati si è dalle cure temporali, e certo non ci si annoia, né spesso è un facile stare, tanti gli intoppi della vita a due!, ma non solo le cose di qui, perfino le cose eterne, se dall'amore che fa l'unione si parte, appaiono più vicine, da quasi toccarle. Sì, si vede tutto con altri occhi, si ascolta con altre orecchie, si respira ben altra aria e c'è più luce intorno, e la volgarità, l'astio perfino di chi prossimo non vuol farsi, non congestionano più l'oggi se si è divenuti coppia. Sì, perfino torna il gusto delle cose spirituali che a te conducono, come se una scala dal cielo calata, si potesse percorrere in fiducia d'un incontro vissuto imminente. Perché? Non si dorme più il sonno dell'ignavia, ché l'amore per quel tu particolare si amplifica e si fa carità con massimo di estensione, e così si vivono sogni in cui perfino vederti diventa possibile. Sì, tutto questo fa l'amore e altro, ma, lo ripeto, sopratutto libera dal giogo del male, dall'incubo tutto umano che non sia possibile venirne fuori. Perché dolce violenza fa all'anima, ché se ne scuota e torni alla speranza di sentirsi da te amata e al fine chiamata al convito di luce promesso, cui verrà insieme con quel tu compagno, quando vorrai. Sì, come arditi, trepidi cuori e allo stesso tempo timorosi come quelli di bimbi. E io ti dirò incontrandoti, No, la vita sciupata non ho, ho amato e tu mi hai ricambiato, con un umile amore tutto umano, quello grande di questa piccola donna!

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