giovedì 13 giugno 2013

Bisognoso d'amore



Giova se dico di me, di noi? Forse, ma a chi ha storia analoga e speranza.


Troppe le domande, e forse tutte non senso, della mia vita! Così sto ancora a chiedermi se mai finirà il male, senza che sparisca il suo antagonista, il bene.





Necessari entrambi perché si capisca la differenza e l'uno si aborrisca e l'altro si invochi. E' lunga la strada per il bene, contrastata, insidiata da quello che con linguaggio mitico chiamiamo diavolo. Non si sa dir proprio dove s'annidi, e quando, come attuerà la minaccia sua di una vita peggiore qui. Ma se c'è, è ovunque e più ancora, presente in chi tenta una vita morale. Da dove, se non dall'uomo, invidia e odio? C'è sempre qualcosa che lo concretizza, contrasti, dolori, miseria vissuta, e che fa la cronaca individuale dolorosa fino a far tutta una storia di pianto. Così la mia. Ma ha una positività il male, ché invita all'umiltà. E io, che l'ho toccato fin da bambino, mi son fatto umile, ma non vedo meglio le cose tutte del mio mondo, anzi vorrei non vederne più, né sentire. Credo che l'insistenza sua mi farà perdere persino la dignità residua dopo tante lotte perdute, ché viene quello che prepara, il tempo del bisogno nell'indifferenza. Vi avvertirò l'umanità mia calpestata e mi si esporrà all'assurdo di dover vivere, poco spero, nella precarietà, nella malattia, nell'abbandono. E nel tuo silenzio, silenzio del dio, sempre! E sarà inutile chiedersi se quello che capiterà sarà per poco o per più e sopportabile, sarà! Forse nessun rifugio per il mio cuore deluso, nessuna comprensione per la mia mente stanca, né per la mia storia troverò qualcuno che l'ascolti, abbandonato! Già non so più perché certe cose m'accadano, non so prevedere, non so provvedere. Tutto vuol farsi doloroso e così stupirmi come fosse novità, e mi fa ansia, che vuol farsi angoscia. E mi chiedo, E' a qualcuno di utilità il male? Oh quanto vorrei che non fosse vero e l'uomo pronto alla comprensione, al compatimento, alla solidarietà, sempre! Sì tutto pare stupirmi doloroso, troppo di un tono solo e triste questa mia vita ultima e sono confuso come mai prima. Sono forse sì un tuo soldato, ma sconfitto, ché la fede mi vacilla. Ha proprio già vinto il male? A volte davvero mi sento solo come talvolta resta orma solitaria sulla battigia e l'onda ritorna e sempre la risparmia. Ma questa donna non fugge da me, allora credo tu nemmeno! Oh dolce illusione, che viene, consola un po' e va come le altre cose, sfugge anche se non fugge! E mi chiedo che cosa faccia ancora la mia dignità, o non sia già decaduto al rango di cosa, oggetto esposto al capriccio del male o di chi lo governa. Oh quanto entrar vorrei in cuore di donna, questa, o tornare in utero di madre e non venirne più fuori! Ricordi quando bambino mi scaldavo le mani nella nostra gelida soffitta al calore d'una candela? Ho daccapo bisogno di un piccolo calore, ma per scaldarmi il cuore! Ho bisogno d'amore, sì di questa donna, di te!

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