Madre dolce, noi sotto la tua guardiania tutti siamo, ché
di custodia e ripari tu ne provveda, dopo le procelle di questo mare, tanto
provate navicelle, al fine in porto sicuro, il tuo cuore! E una scala hai
dovuto discendere fino alle bassure nostre per far dimora nei nostri cuori a
condividere di ognuno la sorte. Che fa questa tua presenza?
Sorpreso da tanta nebbia il poco bene, fattosi incerto l’avvenire,
avvilito dalle troppe ombre il presente, è drammatico o tragico il destino
personale, ma abbiamo una certezza, tu ne garantisci il recupero, fosse pure
estremo o postumo addirittura. Quale allora il compito nostro in questa
simbiosi d’amore? Ti aiutiamo a riguadagnare l’altezza perduta da dove discesa
sei. Eccessivo è questo mio pensare, ché bisognosa ti riduce all’aiuto di chi
aiutare intendi? Ma amore è questo tuo immiserirti, farti debole in chi, vinto,
la sofferenza fiacca, ma tal’è la natura nostra che il meglio diamo se pestati,
come d’erba occorre a mandar la fragranza sua,
e sebbene ridotti appena, la risposta è pur’essa d’amore. Un amore
grande scambiato, da poter dire: ti do un po’ di quanto mi dai! Sì, vogliamo delle sofferenze che ci angosciano
risparmiartene un po’, ché venuta sei a piangerne con noi ed è il coraggio, che
ci dà questa volontà di bene per l’amata, a sbrigliarci della melma in questa
palude che fa il mondo delle acque morte sue. E, liberato il cuore da ciò che
lo grava al fondo, libera con esso te rendiamo e puoi tornare alle tue stelle
con te il cuore nostro portando. E’ mistero d’amore, di quest’amore. Sì tutto
ci accade compulsi d’amore a diminuirti il disagio dello star tuo qui in cuori
martellati dal male, così è noi proprio
che con te affranchiamo, ma forza non ne avremmo se della presenza tua non
avvertissimo l’afflato. E tutto ci accade come quando una donna accetti di
spartir la nostra sorte, ci industriamo a lenirle i disagi dello stare in due
al passo del più debole, che quasi mai ella è. E nemmeno importa molto la sua
vita prima e quanto costata le sia quella rinuncia, anche se l’avessimo
sollevata da una condizione più misera, vorremmo comunque esentarla da ogni presente
pena, e per lei la sola gioia, quella che ella stessa da al cuore. E’ domina, è
fata della nostra fiaba, é gli occhi che ci guardano appassionati,essi mai
pianger dovranno per nostra difalta! E con te di simile accade e poiché c’è ora
chi ti mima e dice le parole del tuo amore, è a lei che, per farle tue, vanno
rivolte le attenzioni nostre. Perché se quella sorride è tu che lo fai e se a
lei va carezza, é tu anche che l’avverti! E che dire del compito di chi dentro
t’ha di voler che riguadagni il tuo
cielo? Potrà solo accadere sublimando quest’amore terreno, ché si imparadisi!
Quindi qui femmina amare non è andare ciascuno per sé, la salvezza pensando
personale, non lo è più. Noi sì siamo nati soli, ma tenere braccia ci hanno subito
stretto su caldo seno e poi è subentrata altra piccola donna. Può essere
insignificante all’apparenza, importante per noi soli, così come siamo noi
soprattutto che la troviamo sempre bella, ma è preziosa per il cuore che l’ha
accolta e sappiamo che sei tu che ti ci specchi compiaciuta. Ha un cuore grande
questa, ospita chi ti ospita. No, non siamo più soli,io non sono più solo, si è
riempito il cuore e piene sono queste braccia. E questo m’accade, brutto
anatroccolo forse ero e questa m’ha trovato bello. Pavido forse un po’ e questa
vero uomo mi pensa, è buona e mi trova così. E io vado di lei fiero per le vie
di qui sempre tenendola per mano, invidia, sogghigni non ci fanno cura e così
te la porterò o sarà che ella da te mi porti. No, non ho viaggiato questa vita
solo, occhi pur ora mi guardano appassionati e te ho nel cuore, che importa che
quello fisico, che già vacilla, fermarsi dovrà, altro in altra forma batterà
per voi due, sospiri miei d’amore di una vita! E dico a questa donna, mio
fiore: “agri flos esto cordi meo et aiam tibi semper”. Ed ella, che parla con
gli occhi suoi belli le parole tue: se qui donna, tu fiore mi vedi, lassù
stella sarò, sii qui la mia farfalla, lì con me lucciola!
Nessun commento:
Posta un commento