martedì 24 aprile 2012

Anima che è?

Ecco, tu mi chiedi, che è questo mondo? E io ti dico, ipocrisia, apparenza vacua, falsità, superficialità, egoismo, cattiveria da accrescerne il male diffuso, sono tutti suoi sinonimi e l’anima vi vive attoscata come da tutt’ombra avvolta, e questa spessa è, pute e tutto invischia, ma anche esso luogo è di incontri per anime gemelle, e le nostre così sono! E tu, ma l’anima che è? Ecco io vero non so e aiuto chiedo alla sola sua luce, ma non risponde... sebbene tu, piccola sua icona, continui a illudermene col tuo sorriso e gli occhi, e oltre il deserto...Io non conosco che il mio intimo e solo un po’, e del tuo solo quello che permetti vi legga, quando, occhi sognanti, resti tra le mie braccia un po’, e tu, volta ai nostri ricordi, mi chiedi, ti ricordi di...? E io, perché non se ne spezzi l’incanto, t’assecondo con piccola bugia, e confabulo... e tu alle mie aggiunte fantasiose, chissà, forse credi! Ma in fondo solo spero che si concretizzi per noi quello che ti dico già accaduto, quando? Nei giorni che qui ci restano e che veloci ci vengono incontro per poi correr via! E allora è della mia anima che ti dirò. E mi chiedo, è solo il luogo dei sogni da magnificare a questo piccolo amore, ché li condivida? Sì, ma ho dell’altro e non so che. E’ come avere ancora speranza quando tutto non l’ha, calore un po’ sempre, perfino nella perdita dell’amore o nel gelo che segue al suo abbandono, sì amore che spegnersi non vuole pur nel rifiuto e nello scherno, amore pur senza contraccambio, quello che non ha più soggetto che ne condivida i sogni, bontà residua perfino nella vigliaccheria della prevaricazione subita e che dice no alla rivalsa, bellezza che non cancellano volgarità e bruttura diffuse, desiderio di vita nella malattia, nell’estrema anche, desiderio della madre celeste perfino nel suo silenzio, sì desiderio che postula un luogo oltre i fangai del mondo in cui luce fanno solo le sue stelle, in cui vero vivere il nostro povero amore... Ecco ho dentro un che e fa sì che luogo io postuli dove le tue domande e le mie da lei risposta avranno. Sì, è proprio quel qualcosa dentro che me ne dà certezza, mentre solo povera fiducia mi darebbe l’averlo potuto sognare, cioè possederne la capacità, che qualcuno donato deve avermi. E voglio spingermi per chiarirmi questo qualcosa, fino al momento estremo, quando esso pur mi farà gridare alla vita e cercare gli occhi tuoi ché me ne illudano ancora, mentre il tutto intorno per me vorrà spegnersi. Ecco è un qualcosa che al buio incipiente di quel momento, oppone una piccola luce che spegnersi non vuole, che ancora sognare le faccia l’azzurrità d’un cielo terso, in cui possa ancora veleggiare il desiderio di vita insieme a te. E sono ora sorrisi, occhi di donna, capelli bruni, sono quelli della madre mia, della piccola dirimpettaia di un’estate, sono i tuoi! Sì, tutti di donne innamorate! E io ti rivedo candido vestita, sposa agognata, venirmi incontro, o forse è l’altra donna dei sogni miei, quella che voglio ci attenda là dove vivono le sue stelle, non so, non ho più tempo per deciderlo, ché si sta chiudendo questo spiraglio di luce, e sono già solo guizzi, balenii, stille... e tutto corre al nulla, ma io ho ancora qualcosa dentro, ecco, mi fa dire, vedo le sue stelle! Estrema illusione? E che più ti dirò ancora? C’è, anche nel cuore tuo, un luogo in cui sempre qualcuno canta o fa dolce musica e non sai che dice e non sai che suona, parole, sillabe, suoni di melodia, singole note, chissà chi, che, come, perché, non sai! Questa è la tua anima! Simile è la mia! E’ questo il mio dono per te, il mio tutto, forse solo il mio niente. Altro non ho. Spero ti piaccia, spero piaccia alla madre tua e mia, l’altra donna dei miei sogni! Io non ho di me definizione migliore che dirvi che son uno dall’infaticabile nostalgia di voi due!
Ecco se è umile il vero, io son ben umile, se è semplice la sincerità, ecco sono semplice, se è favilla l’amore ne ho da bruciarmi il cuore, se è freschezza verde la speranza, eccomi tenero giunco che seconda il torrido vento dal deserto che ho tutt’intorno, che attende da te, da lei, lacrime di pioggia aulente... Ecco io ho dentro la speranza che mi veda salire agli eterni campi asfodeli. Ecco, là una incontro mi viene, è bianco vestita, ha lunghi capelli neri, occhi che parlano, dicono amore, sorriso che vi aggiunge magnificandolo, è piccola, tutta bella! Chi è? Appena le sono vicino tutta s’invermiglia di casto pudore e mi dice soave soave in una lingua nuova, che comprendo perfettamente, di scusarsi del lungo silenzio mantenuto per la mia salute nella libertà, e mi suonano melliflue le sue parole e, quando tace, parlano ancora gli occhi suoi e chiedono di dirle qualcosa e dico, attenta alla mia richiesta tutta si fa. Sì, io sono nella gioia e oso chiederle che tu mi raggiunga, ché tu sola sei la dolce compagna e ti magnifico gemma di primavera e le dico che bianca rosa sei, hai la freschezza e la gentilezza e l’odore dei gigli di campo ed ella ride alle mie parole e io, oh meraviglia, in te proprio la vedo mutare! E tra le braccia la stringo, ti stringo, e le, ti balbetto amore! Ecco, io mi dico, con una piccola donna ho traversato la mia vita, ho camminato su rottami di passato amaro, che ella non ha permesso tornasse, e ne è stata piccola gioia e luce, ma ho solo camminato in tondo per incontrarla daccapo e già l’avevo! Oh madre mia dei cieli, o compagna, o sposa, o mio tutto, gioia delle mie aurore, allora è così, già t’ho?
Tu nulla dici, ma dalla gioia la verità. E dire che io sospiro col santo tuo, "gaudium de veritate"! E io già li ho! Mi vengono da quella piccola che sei, che mi vivi accanto, i tuoi capelli bianchi vogliono farsi e bruni e lunghi erano, il tempo nuove rughe aggiungerà al tuo bel viso, ma io so chi in te si nasconde! E’ vero da gioia, è gioia dal vero! Ma forse sto solo sognando, vivo una delle favole che mi racconto nell’addormentamento. Ché la madre cara mi diceva, bambino, se dormir vuoi, raccontati una favolina!
Sì, questo sono, uno che si racconta favole e le ripete alle donne sue, innamorate! Sì, ora dormo forse e vivo il dolce sogno che vi muta l’una nell’altra... Due donne, un unico sogno di vita, un solo amore! E se vero sogno è, ti prego non svegliarmi!

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