lunedì 24 dicembre 2012

Serenità







Natale tempo di tepore di focolare, tempo di serenità. Eppure vi sono esclusi, chi attanagliato è dal male multiforme e quelli dalla libertà avvilita nelle carceri nostre. Vada il pensiero e la preghiera a questi infelici e a chi oggi ha coraggio di testimoniarne, a rischio della vita, l'estremo disagio.


Ma se per i più è serenità, è per che farne? Ecco, in un natale quello di tutti.


Nasciamo. Sarà un cammino tra molte ombre. Ci viene confidata una lampada, cioè affidata per il suo buon uso, con certezza che l'avremo cara. Essa illumina il cammino se non la rendiamo cieca, o non la mettiamo a far luce dietro ai nostri passi. E' l'amore! E' amore di donna. Dapprima è amore di madre, santo, casto, sempre discreto. Poi d'amica, di sposa. Ora con linguaggio diverso, ma pur esso fatto di vibrazioni del cuore. E ce ne lasciamo inondare, invadere, penetrare anima e corpo. Dapprima come risposta naturale, poi fino alla mistica. E' stato come acqua benefica che scorra in un canale per campi altrimenti assetati. Dapprima è ben contenuta, arginata , indirizzata, risparmiata, poi all'impeto suo non resistono gli argini e quella straripa. Libera, tutto inonda, della frescura e giocondità sua. Ché vedi una nuova generazione d'erbe e fiori, e a visitarli bombi brontoloni e api operose e poi la vaghezza delle farfalle. E così fa la vita inondata da straripante bene, perde l'incertezza sua, non ha più tono di limitatezza e sembra non procedere più a stenti nelle strettoie buie, perde il tono di minaccia, non spira più nel quotidiano aria di spavento, e tante brutture non invitano più alla follia. Si calmano le esigenze e i bisogni pur sempre impellenti danno tregua. Ché s'è accesa fiamma da quella facella donata. Amati, amiamo! Il dono ha prodotto i frutti suoi fatti pur'essi di gioiosa luce. Un dono fidente nella risposta e questa, attesa, è venuta! Per gli altri è invito. Vengano, s'affrettino, il dio, la bella stella del cielo si lascia vedere come vero è, toccare, ché l'abbiamo raggiunta nel cuore di una piccola donna. E tutti possono far di simile! Noi eravamo tra i poveri, eravamo i poveri, i trascurati di ieri , i derisi, gli insolentiti, i tribolati dall'incertezza, dopo che quel caldo seno di madre ci aveva dovuto lasciare. Ma ché non ci attardassimo negletti dalla fortuna, al freddo degli esclusi, che avvilisce e anchilosa, ella ad altre mani di donna ci ha affidato. Ed è stato l'amore, tutto il possibile sotto questo cielo scuro, perso in così poca luce. Non più schiavi della materia, che ci teneva bassi e della morte minacciosa, da pensare inutile ogni tentativo di volo alle vette pur indorate, ma ora candidati ai tuoi sogni, madre cara! Io proprio meglio non so dirti di questa fiamma, ché passato sono dal freddo di brev'ora, quella madre amata lasciandomi, al caldo di altre braccia e così a sognar il caldo del tuo seno. Debole ero, ma ora più forte, mite posso essere e non più arlecchino d'orgoglio frustrato. Tanto di te ha potuto insegnarmi una piccola donna! Credo che i cuori delle donne tutte, frammenti siano del tuo grande.


Ecco la luce ha nei giorni sereni una sola fonte e nelle notti che li seguono è frammentata in miriadi di brillii. E la vita è divenuta ricerca del giorno, dopo notti rasserenate e fatte di mille e mille stille di luce, e del sole che tu sola sei. E come del cuore fisico piccoli frammenti, se isolati riprendono a pulsare, ripetendo in sé la proprietà del tutto, così cuori di donna pulsano dei fremiti tuoi e invitano a cercare la fonte da cui si irraggia tanto amore. Non diversa la felicità frammentata in mille occasioni che vengono da mille cose apprezzabili, belle e buone, ma che una sola fonte di gioia devono avere e invitano a cercarla. Sì, così le notti, queste fatte serene, sono preludio d'aurora, cioè le pur piccole gioie donate prologo sono al tuo calore, al tuo giorno di cui tu sola sei la luce! Qui è notte sempre, ma l'ha fatta serena una piccola donna, mille e mille brilli si sono accesi a lasciarsi ammirare e amare, e verrà l'aurora e verrà il sole. Oh sì, conserva quest'amore, ci sta portando a te!

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