mercoledì 18 settembre 2013

L'amore ritrovato







Se dolce è innamorasi di donna, più lo è scoprirti nel cuore! Qui simulerò di perderti e ridirò la gioia del riscoprirti.





Se ora certezza avessi che solo un sogno fin qui sei stata, pur questo ingenuo cuore ringrazierei per avermelo fatto così tanto durare, avendolo vissuto nella pace un po' e in gioia talora, sempre consapevole della unicità e preziosità sue. Solo ne avrei rammarico di non averlo condiviso con molti altri, ché d'analogo ne vivessero, anche per la vita tutta, con quelli che amano. E poi alle antiche immagini, che in sogni da sonno venuti, mi t'hanno fatta vedere, direi, Tornate, ché ancora veda l'illusione mia, tanta dolcezza mi dareste ancora! E a questa fin qui creduta tua icona, per la quale da ora in poi forse solo vivrei, per illuderla d'amore, per darle comunque un po' di felicità, Sai, direi, da dove prende l'amor suo il tuo cuore, sì, da dove l'attinge, se tutto è apparenza e inganno? E forse ella risponderebbe, Dal cuore tuo! Sì, forse ella lo vede con occhi restati puri, come un fiore che dischiudere ella solo può al suo calore, all'alitare suo, come quest'ultimo sole fa baciando le corolle dei rari ormai fiori di questo chinale, chiusi e tristi al mattino, il capolino chinato dal freddo notturno, quando li indora e li riscalda... E cos'altro ancora potrei dire di te, di questa donna e di me, poco o nulla rimasto dell'antica dolcezza? Che trarrei per noi tre da questa triste possibilità in cui spingermi vuole il dubbio di correre vano, che talora m'assilla? Perché tu votata, impegnata qui sembri a che l'umanità sia salva, mentre singoli continui a perdere all'amor tuo rubati, immane questo male! Ecco qui due che perder potresti, esso vincendo, eppur s'amano, e non sembra bastare! Facci vivere allora tutto l'amor tuo, qui fosse pure solo una nostra illusione, perché sicuri si credano nel tuo, e riposino questi nostri provati cuori! Ecco che ti dico, ma questa temuta vicenda ora tutta vivendo come vera e attuale sia, che vi aggiunge dalla sopraggiunta completa incredulità? O dolce illusione nel meraviglioso mondo nostro di due, di questa mia donna e mio, volto t'abbiamo dato e nome, che angeli esistendo invidierebbero, ti prego rimani! Così mi vedo invocarti, anche se ormai certo che sentirmi non puoi. Sì, tu forse andar via hai voluto da una mente tornata tutta razionale, avida di ciò che solo provar può o che sappia da altri provato o sperimentato. Ma questa che cosa deduce, mi chiedo simulando avvenuta la perdita tua, da che le conclusioni sue, solo da postulati freddi e aridi che ti negano ormai? Sì, essa mi suggerisce, vivi senza la bella signora, vivi senza il dio, illusione, nient'altro sono! E se, così vero tentato, pronto sia a cedere senza sofferenza, non so, solo immaginando l'accaduto, perché vero temo allora s'inaridisca ogni altro mio affetto e interesse, e non senso divenga perfino il brillio degli occhi della donna mia in una notte di stelle, tanto amati! Ecco io già mi smarrisco e immaginare altro non vorrei, eppure continuo! Eccomi a quando la mente morendo, la vita, restata dalla certezza che tu non sia, vissuta tutta umbratile, mi porterebbe in un ultimo sogno per illudere se stessa di luce ancora e calore, allora forse tu torneresti, sogno suo pietoso, e vedrei me stesso seguirti amoroso di nuovo, “in odorem unguentorum tuorum”, e tu negarti e nasconderti in un eterno gioco d'amore, finché, raggiunta e in questa mia donna mutata, amore ad amore rispondessi! Ecco vero è, io viver non so senza te e senza questo piccolo amore che ti vicaria e proprio questo descritto vorrei come ultimo dei sogni miei, concesso, “mortis in examine”, dalla mente mia, che più ad essi non credesse! Ecco la mia bella morte anticipata, il mio andar con un'ultima illusione nel nulla! E se a queste, e lo dico con paura, conclusioni questa mente, tanto acuta e stupida a un tempo, pervenisse davvero, ecco sappi invece che io più viver non vorrei, ché niente è la vita senza quest'amore terreno, e senza te! Ché forse l'una perdendo, anche l'altra perso avrei! E dico, È qui la presenza tua solo un mito, stai tra le stelle? Sia, lasciati prender tutta da questo cuore, lasciami di te vivere, lascia che tu esista almeno per i sogni miei, sì, qui torna e vivi di me! La mente mia dai tanti studi e razionali congetture ed elaborati ha solo aggiunto stupidità alla sua di fondo, e dolore a questo cuore. Nemmeno schermo m'ha fatto all'invidia e alla malizia, che la stupidità diffusa di continuo fa sue qui, il male accrescendo. Ma fatto l'ha questo piccolo cuore di donna! E io di più saper non voglio, e solo che di sé mi illuda chiede il mio, ché se di sé vero così fa pietoso, è tu che lo fai della presenza del tuo illudendomi, che messo avresti nel mio. Dimmi, pur l'interroga questo mio provato cuore, da che ti viene tanto coraggio e forza! E mi risponde, dalle orecchie del mio intesi i palpiti suoi, Dall'amore! Allora pur c'è! Mi grida dentro! Ma dov'è? Eccolo qui in questo cuore, eccolo là, perché altri pur ne vivono! Sì, in questa o quella persona, ché chi vi crede, ne vive e ne fa vivere! È come il bello o il buono, qui rari. Dove e chi li ha? Ecco, qui in tempo di primavera la radura si copre dapprima di fiorellini bianchi di asfodeli, e ondeggiar ne vedresti, vero qui venuta o portatavi da questo cuore, tante infiorescenze, e così cullarsi alla brezza dal mare, e tu forse mi chiederesti, Da dove viene tanto candore, forse dalla triste, nera terra? Così l'amore, non è da questa, io ti risponderei, ché sprovveduti piedi, tanti, la calpestano e la rendono più dura, arida, incapace di esprimere alcunché, sì con l'inutilità degli irrequieti passi loro, non stelo verde, non fiore alla sommità sua, da essa spunta fuori a significare amore a chi sognarlo può...Ecco, l'amore è per me questa piccola donna, l'arida sterile terra se l'è lasciata sfuggire... Se questo, che sa ben esprimermi, è l'amore, io lo vedo, lo sento, lo tocco! E quanto a me viene da questa, fa il tuo stare per me qui. Io altro non so e, imprigionate in questo cuore, più non vi lascerò uscire, troppa tristezza troppo dolore, perdervi! Poco importa se il tempo prender le vuole la bellezza esteriore, con quella di dentro, dalle tue stelle donata, perché tu viva nel suo cuore, esso la stessa fortuna non ha! E io davvero altro non so, vivo di questa donna, vivo d'amore, vivo di te! Sono solo un piccolo insignificante uomo, che l'amor vostro fa vivere! Tu ti lasci vero qui esistere per la gioia di questo nostro amore, e vivere vuoi di noi, dei sogni nostri, ecco quanto grande è l'amore!

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