venerdì 20 settembre 2013

L'amore balbettato







Ripeto spesso di sentirmi una nullità. Perché lo faccio, forse ché dolce è sentirsi comunque amati? Vera o presunta questa bassura psicologica, ne ho un vantaggio. Da essa ti invoco, ché immedesimarmi posso in chi forzato è nella sua, perché il male ve lo ha spinto. Quando poveri si diventa di tutto e di ciò con cui una vita protegge se stessa, e niente conforto, né parola amica e tu sembri ancora più lontana! È una penosa sensazione di incapacità a venirne fuori, apparente mancando aiuto da te perfino, ché pregare nella disperazione fa ritenere inadeguate tutte le parole, che inutili si fanno e vuota ogni preghiera formale. Dopo un po', anzi, niente più fuori vuol venire, e bassi si fanno gli occhi di chi questo subisce, quasi vergognosi di aver chiesto, ché non si ha più speranza e, sentendosi abbandonato, s'acuisce in lui la motivata tristezza, che non è contingente, ma si radica, fa cespo scuro in animo tanto provato. Perché la desolazione anchilosa lo sventurato, lo fa inerme, esposto a ogni insulto dal male ed egli ne ha coscienza e paura...Oh veramente povero chi su sé sperimenta il dolore d'avvertire inutile perfino la preghiera, ché nella disgrazia tutti stanno a guardare altrove e si teme anche il disinteresse tuo, se la risposta dal cielo, in cui la disperazione ti relega, tarda! Io mai ho vissuto tanta radicalità, ma mi ci sono affacciato e tornare da quel confine è stato ben penoso, ché nessuno m'ha detto, Ecco fa così e ti sentirai meglio! E accanto ho avuto questa donna, che tanto non espresso m'ha letto dentro, m'è rimasta vicina, ma tanto discreta, come in un cantuccio e senza osar parole, timorosa della nostra sorte e del nostro amore, eppure fidente e vista l'ho porgermi la mano sua piccola e sicura, come volesse dirmi, vivi per me, vivi di me! Cos'è che donna spinge a far così, la pietà per il maschio suo scoperto pur fragile? Penso invece derivi da una ricchezza interna al loro mondo tenuto celato e da insospettata volontà e che in speciali occasioni s'esaltino e venir fuori vogliano e agire, specialmente se amor le spinga. E quanto allora più sono le risorse tue! E io non per me chiedo la mano tua soccorritrice e amica, ma per quelli che più di quanto io abbia fin qui pianto, piangono vessati ora, ché pur sempre qui sono solitudine, precarietà, miseria, malattia! Ecco dalla mia nullità pur viene del buono, una positività mi fa dentro, capire, immedesimarmi nelle vittime del mondo d'oggi e dalla fiducia nell'amor tuo chiederti per loro, forse così imitando la donna mia, che certo lo ha fatto per me nei miei tanti momenti bui. Ma a volte tanto rattrappito, tanto chiuso in me mi sento che quasi ho vergogna che dalla miseria mia ne venga scialba preghiera, come se solo balbettare ti potessi, timido bambino tornato di fronte a tanto sentito compito, vicariarti la necessità, l'urgenza d'aiuto dei tanto meno fortunati. Eppure è bello il babillage dei bambini con cui essi esprimono il bisogno di confidenza con la madre loro e di protezione! Ecco ora quant'è dolce lo stare nell'amore di vere donne, vorrei saper dire... E come m'accade? La preghiera in alto ti vuole, e supplice vuol essere, e la cattivante lusinga par non disdegni, mentre quest'amore piccolo e solo umano mi ti fa avvertire in basso accanto a me, ché in questo cuore che mi palpita tanto vicino, sicuro sei e ti bastano sincere parole di comune umanità e perfino i miei silenzi o il mio babillage di eterno bambino. Non parli forse, sorridi o piangi col linguaggio di questa donna? E non è forse l'amore tuo che aumenta il suo? E non è a lei che mi stringo se paura rinnovata ho da questo mondo? Tu la esorti a darmi sicurezza e ascolto e a volte, proprio come te, ella non parla, eppure mi rassicura, come o madre io la veda o lei il suo bambino. Forse che troppo cresciuti siano i figli suoi? Ecco il tanto che ho da questo sentirmi misero, ma dell'amore di due donne fidente! Sì, rimango talvolta in questa mia età da tristezza vinto, anche immotivata, e mi ci sento stretto, chi m'aiuterà a fuggir via? Ma tu, anzi ma voi amate anche quelli come me, che bambini vogliano tornare ad essere e balbettino al loro amore e quello capisca il non potuto bene esprimere e provveda al richiesto, anche se tutto taciuto! Così m'accadeva con la piccola Or, talora il mio dire rotto era dall'emozione d'averla tanto vicina... Era allora che ella parlava per tutti e due e le sue belle favole diceva, da piccolo cuore venute. Allora fa così per me, trasmetti la richiesta mia accorata e balbettata al figlio tuo. Ecco digli, Fa per questo così, e per quell'altro più ancora... E sai bene che e a chi specialmente io pensi! Intanto come saprò che m'annuisci? Fallo ancora e ancora per la donna mia, la Or mia di sempre, la sola da tutta la vita, a cui da sempre balbetto amore! Se della tristezza mia l'amaro non assorbirà, o vedendomi più sereno alla rassicurazione che sempre accanto l'avrò, sorriderà o riderà per un nonnulla, come accade a donna spensierata o lo farà delle piccole bagatelle che fanno sapida la vita a due, allora capirò che è il tuo sì!

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