sabato 6 luglio 2013

Sindrome di Pollicino











Riprenderò con un vero tema il mio percorso morale. E forse niente di nuovo vero dirò, ma almeno ribadirò, forse con maggior chiarezza, il già detto. Come sono gli uomini e le donne di qui? Quelli che tu ami comunque, me compreso? Lo dirò dal punto di vista di un maschio vinto d'amore per te, e vero lo sono! Ma simile conclusione avrei per le donne, icone tue, ognuna cercar deve uno in cui veder il figlio tuo. Ma mi e ti chiedo, Esiste qui una misura dell'essere che non valuti l'avere? E non è forse corsa questa vita in cui frettolosa nostra storia fanno le valutazioni di quelli che abitano il nostro mondo? E non ci sono forse donne che pesano la nostra personalità col successo raggiunto, il cui simbolo è il denaro? E non pensai, ma a torto forse, di simile per me quando improvvisamente la vita m'ha rubato l'adolescenza? Sì, ragazzo, avevo un amore e abbandonato forse m'ha perché non ero nessuno, solo innamorato! Ma forse ella solo più alle favole mie non credeva! Avrei da allora dovuto adattarmi a simili richieste ambientali, che invece già calpestavano le piccole affermazioni mie morali, e invece continuai a sperare un incontro, ostinatamente vagheggiato possibile, con quella che svelata t'avrebbe. Sì, ho tentato di esser per te e forse ho perso. Non che non l'abbia trovata, ma perché vita grama ha dovuto con me condividere sebbene per i tempi, ancora dignitosa. E' proprio vero, molti si adeguano per sopravvivere, ché qui vale il posseduto, cioè i simboli che fanno la superiorità di classe ancora, di casta addirittura, denaro anzitutto, bella rappresentativa compagna e belle cose da far invidia, fino al codazzo infame di amici interessati solo alla personale fortuna. Ma è proprio vero, io a questo fascino sinistro non mi son sottratto per mia sola virtù, tu m'hai dato questa femmina buona. Ancora la lodo e lo faccio troppo? Ma io così lodo te! Ho vissuto però questo mondo con troppo pessimismo, da che accorto mi sono che il denaro chiave è per le porte tutte. Perfino per il cuore delle donne? Sicuramente non di tutte.





Molte di per sé aperto lo tengono e fingono che l'altro, e la sola fortuna lasciano credere complice d'averlo trovato, abbia chiave idonea a dischiuderlo, altre invece ostinate serrato lo mantengono. Queste ultime rare non sono, non comuni forse. Vogliono che il mezzo non sia elevato a fine e disprezzano gli uomini che feticisticamente amano il denaro. Esse questi prevedono scadere in una passione vero strana, possedere senza adoperare, cioè che diverranno prima o poi, avari. E quelle che vagheggiano il vero amore sanno che darlo non può chi persona gretta si faccia. Insomma sono vere donne, vere tue icone, ché inserite non vogliono essere nella roba che l'altro possiede. Proprio non vogliono per il loro cuore chi entra nell'abitudine prosaica del dover avere per essere. Io ho questa fortuna, ho una così. Forse accorta è di per sé o tu le ispiri oculato comportamento che le consente di farci vivere dignitosamente, nonostante il nostro poco. Pensa ha voluto che i soldi messi da parte per festeggiarla fossero inviati ai tuoi bambini bisognosi, che sono tanti! Allora mi chiedo perché per il mio poco che t'offro povero e sprovveduto, mi dai e tanto? Innamorata sei delle mie favole? Perché vorrei saperlo? Sento che tutto mi sta trascorrendo troppo in fretta. E allora ti assillo, però muta rimani come sempre, e da me tento risposta. Non sono stato un cuore di sasso e tu allontanata da me non ti sei mai. Guai, dice Agostino tuo santo, ai cuori di sasso! E quanto lo fa l'attaccamento al denaro! Ma io spero diverso, e che? Io son uno che ha la sindrome di Pollicino, alle passeggiate spezzo rametti secchi e li lascio cadere lungo la via che percorro, anche assai nota, come se, ritrovandoli, mi permettessero di ripercorrerla per ritornare al mio piccolo amore, uno strano quasi compulsivo rituale. Allora sai essa che mi suggerisce? Tu m'ameresti anche se sassolino avessi per cuore. Anzi l'utilizzeresti per indicare la via a quelli che ritrovarti devono. E tanto personale è quella, che, ecco la mia speranza, per ciascuno vorrei possa essere l'icona tua, quella che gli sia compagna, a fargliela trovare, seminando sassolini. Ciascuno cerchi e trovi la donna speciale da amare tra le molte che aborriscono il dio denaro. Guai se no, lontani dall'amore e da te saranno! Nessun sassolino da ritrovare, e solo vero amore, di cui quella che lasciar cadere li deve a far così percorso, traccia, è il solo simbolo, a te mena!

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