giovedì 28 marzo 2013

Odore di donna




Se lo spirito del figlio tuo, che ci abita il cuore, ci fa gridare al dio, abba, io ben posso gridarti, ipa, parola che lui stesso ti pronunciò e ti pronuncia. Sì, gridarti madre dalla mia miseria, gridare a te dalla mia malattia, gridarti dalla solitudine che tutto vuol prendermi, dalla necessità che ora ho di parole buone, che della mia vita gli errori tutti scusino, e sono tanti! Oh quanto gravoso ne è il bilancio! Manchevolezze, omissioni, dimenticanze, ne fanno parte e ne vorrei esser scusato, perdonato, come solo madre può fare. E passa il vento, non sa ignorare, e qualcosa porta via, pensieri, parole,ma anche asciuga lacrime... Passa il tempo dell'opportunità e tutto vuol farsi oblio. Ecco questa mia donna è tutto quel che mi rimane. E' tanto! E' lei che dice a questo cuore e se non dice, odora di ricordi lontani. E tutto non vuole avere più senso, colori, profumo di fiori a primavera, volo di farfalle, canto di uccelli innamorati, sfavillio di mille luci sul mare, mille e mille lucciole e stelle nelle sere di prima estate... Parole sussurrate, sospiri, profumi...Ecco torna il vento tra i capelli suoi, indugia, ne porta via il profumo, per portarlo chissà dove o a chi. Ti chiedo, ti supplico di fermarlo. Ma quello non vuole che ghermire e portar lontano e delle parole sue non resta che il suono dolce che tante volte fatto ha carezza al cuore. Ecco, mi dorme accanto e son gelide queste notti ancora. Odo il brusio delle sue labbra, ché stanca subito s'addormenta, e a lei mi accosto per sentirne il calore o più ancora il profumo. Non voglio si svegli e piano faccio. Odora! E' odore di donna, di vita, di te!


Ma che m'accade nell'addormentamento? Diafano il tuo corpo nella veste bianca, neri gli occhi e i capelli e tu un odore hai...Sì, madre, salva quest'amore!

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