martedì 26 marzo 2013

La concretezza tua


E' stato detto: “homo fit templum in quo trinitas habitat. Haec imago significat praesentiam in anima iusti.” Ecco io convinto sono che tu nella bontà di questa donna sei. Giusta è agli occhi tuoi ché coerenza ha negli atti suoi con la ricchezza dell'anima sua. Ma per me rimani possibilità, ché se in me sei, io vero non so. Anche se talvolta la mente mi ti fa uscire da sé e tenta di concretizzarti nel sogno come se questo cuore già t'avesse. E' solo illusione, o vero t'ho? Bambino gridavo alla mamma, ma è a te che clamavo pensandoti dispensatrice nel bisogno di noi poveri e soli, e io ne avevo, negletto ritenendomi, vero solo restato. Ragazzo t'avevo amica ché con te condividevo i sogni miei. Poi da questa piccola donna scelto e voluto, sposa mia t'ho sospirata, vero per lei così divenuta. E da allora questo cuore così continua a pensarti. Sì è lei che fa la concretezza tua. Tanti anni sono passati, il nero castano dei capelli suoi più non ha e il suo bel viso aggiunge del tempo i segni suoi, ma nel nero degli occhi suoi io continuo a perdermi...E se lontana la ho anche per piccola ora, questo cuore se ne lagna e rivederla vuole. Sì, ora sogno di perdermi nel mistero suo e lì raggiungerti, non ho altre certezze, tutto si fa ambiguo e io altre donne non so capire e tu stessa chiaro linguaggio non hai in questo sogno. Ma ella mi dice, noi chiaro parliamo e siete voi uomini a non capirci. Deve essere così. Io non ho vera esperienza di donne e ancor più mi fa stupido l'età. E se ti chiedo se vero guarito m'hai il cuore dalle gravose bizze sue, tu non mi rispondi chiaro con parole dirette, ma forse lo fai con la scelta d'amore di questa donna che continua, dolce la presenza sua, vero rimedio divenuto. Allora se è lei che fa la vicinanza tua con il bene che ne viene, tu lasciamela. Io la lascerò nella fiducia del ritrovamento, ansioso della concretezza di te, che solo lei sa darmi, anche lì tra le stelle.

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