Quando
ci troviamo in condizioni di necessità o disagio e chiediamo
all'altro, la risposta può mancare. Ma se c'è, potrà essere
deludente, ché non soddisfa il desiderato. Allora se non adeguata,
senza finzione occorre far sì che l'altro non avverta la delusione
nostra e si rammarichi dell'incapacità sua a far meglio. È atto
d'amore. Di simile, non dobbiamo insistere con Dio, che dà sempre il
possibile. Perché? Noi, forse sbagliando, lo pensiamo onnipotente.
Ma noi perché esistiamo, se non per operare il bene? Solo le nostre
sono le sue mani, se la nostra diventa completa sua volontà! Sì,
egli forse agisce solo per tramite nostro. Allora ciascuno si
preoccupi almeno di chi ha accanto, di chi può raggiungere, e
impegni tutto di sé nel soccorso, affinché assicurata sia un po' di
serenità, se non di gioia, all'altro! Ci riusciamo? Chiediamo
altrimenti a chi disse di sé, < magnificat anima mea dominum>.
Sì, perché <dominae sumus>!
Dio dà sempre il possibile, realizzato dalla sua volontà di bene fatta nostra.
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