lunedì 6 aprile 2020

Contagio



Tempi tristi di contagio. Ma io ben altro contagio vorrei diffuso, guardando questo cielo sereno trapunto di fiori di luce. V'è una bella che tra quelli passeggia e la stessa passeggerà nel mio prato al sole, ché è già primavera. Sì, parlano di primavera questi fiori che nuovo sereno giorno bacia, in questo paese dove l'amore diffuso canta tutto l'anno lodi alla bella sua, pur meste d'accento oggi. E quella sorride ai progressi d'amore, proprio come l'imita la donna mia che cura ha delle piantine novelle, che ha seminato e tutte a giudicarne i progressi ispeziona. Ecco, ora ondeggiano bianche leziose farfalle che qui o più in là, fiori, vero tutti invitanti, sembrano scegliere per effimera sosta. E ho occhi di pianto per quello che a tanti accade di tragico e la tutta bella prego. E forse lo fanno altri cuori innamorati ed ella ne avverte dolce fremito al cuore, ché leggiadre son le parole loro, anche nella richiesta accorata di un po' di pace. Tutte uguali, ma ella diverse le avverte da saper riconoscere chi le sussurra. E allora povere son le mie, dette a fil di voce, ma pur dicono d'amore.



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