mercoledì 16 settembre 2015

Fuori dai sogni







Non è forse vero che scorre la vita lenta nel silenzio del dio, ma che correre può nella speranza delle sue parole? E io tanta ne ho e ne ho avuta, ma frammista a sogni! E, ragazzo, mi sono chiesto, Ci sarà mai un'alba di tanta luce che inondi le cose e vivide le faccia dei colori suoi, così che la realtà novella distinguere non si possa dalla sognata? E lì solo cose belle, incontri, lor parole, e, dalla sospirata, sorrisi e gesti che accompagnino parole che entrar vogliano nel cuore per rimanervi, dolce brusio! Sogni, vaghezze di giovane vita! Ma presto il risveglio per accorgermi di ritrovarmi fuori dai sogni tra cose belle e brutte, e s'è ripetuto più volte ed è stato così che la speranza del solo gradito ad un cuore nel frattempo vecchio divenuto, quasi senza lagnarsene, si è slargata all'oltre. Quale il suo tempo personale e il dove comune, nessuno sa, ma sta sicuro fuori di questa vita e dei sogni suoi, è speranza e divenire può certezza, fede. Perché non è sogno? I sogni della mente si spengono all'alba, quelli del cuore durano quanto l'amore. Ma non è amore che s'attende nell'oltre? Sì, ma qui è l'amore desiderato che suggerisce i sogni, e tutti significano che esso possa realizzarsi come il cuore vorrebbe. Il mondo dell'oltre è esso stesso amore, cioè non tanto il luogo del solo amore, non più agognato, ma raggiunto, ma è luogo fatto dall'amore! Ma diverso dovrà essere da questo in cui è ora la vita, mondo che pure l'amore divino ha fatto. Perché? Qui il dio ha permesso il male che si frappone all'amore e può distruggerlo, inaridendo il cuore cui destinato sia! E da dove il male? Forse in nuce già nella necessaria distinzione del creatore dalla creatura sua! Ed è stato come le abbia detto, Ti dono la vita ma tra noi si frapporrà il male, lo subiremo entrambi! Non lo dice la storia del cristo? Ma che cosa egli continua a chiedere, afono ormai? Egli senz'altro vuole che impariamo a non distinguerci più tra noi e da lui. Perché? Anticipata egli vorrebbe la nostra libertà dal male, che, come cercherò di dire, richiede per rimanere a questo mondo che ciascuno conservi la distinzione di se stesso da ogni altro, quella che l'amore del cristo annullata sospira. Ed egli qui rimane fintanto che un solo uomo ne sia prigioniero! Sì, il cristo chiuderà la molto lunga teoria dei candidati alla vita novella, tutti, quelli che sono stati, sono ora e saranno! Intanto qui l'amore, almeno quello per un particolare “tu”, ha bisogno di sogni anticipatori, finché lo si raggiunga e poi di altri ché, nonostante il vissuto, esso possa durare, esentato dal male o più forte da tenerlo lontano o vincerlo. Quello voluto dal cristo per ogni altro “tu”, necessita anche del sogno anticipatore di essere capaci di estenderlo ai nemici, ma un brutto risveglio sarà possibile, ché per il primo sognatore fu per la croce! Allora quest'amore voluto andrà tentato, ma potrà non realizzarsi, ma sicuro sarà nell'oltre. E nell'attesa che venga quel mio tempo, vicino ormai, che all'oltre introduce, piano, senza quasi far rumore, io vado a pregare per i sentieri d'un bosco che ben conosco. E respiro appena per non spezzare la meraviglia, che sa ancora dare la natura, però m'accade di fermarmi smarrito. Sono ancora io, che vedo e odo, o qui disperso, i mille occhi che mi vedono incantato? Sì, dev'essere che l'incanto di erbette, fiori, fronde e uccelletti mi ha fatto perdere la percezione del tempo e del luogo! E ormai avanza il buio, ché è già il crepuscolo, ma presto tra gli squarci di cielo le stelle! Non è stata così la vita tutta perché amata, anche soffrendo fuori dai sogni? Sì, crepuscoli d'abbandoni, buio di solitudine e poi stelle! Sogni ancora, forse più cauti, no, solo novelli! E io trovo la mia via, una diversa dalla smarrita e ritorno, ma a che? Certo ai sogni dovuti a quest'amore per la mia donna, ché tutti significano che esso più forte possa essere del male stesso che vuole che oltre esso non viva e rapirci, vorace il nulla, che paventiamo che tutto inghiottire voglia, sogni e speranza! Ma vivrà l'amore nostro, ché noi vivremo, e io ritroverò questi occhi che brillano quasi stelle anche nel buio di dentro, quello che vuol farmi sempre più fitto il male, che avvelenato m'ha il cuore tentando negargli i miei ultimi sogni! Fuori dai sogni qui è possibile grama una vita senza amore, sono i sogni che lo cercano e, raggiunto, lo vedono già come quello dell'oltre! Nel mondo che viene sarà vita tutta d'amore, ma senza sogni? No, piuttosto con sogni la cui bellezza sarà da vivere subito, appena il cuore ne condivida immagini e lor parole con l'amata di sempre! Ma io credo di più, sarò io che cercherò lei e sarò allo stesso tempo lei che cercherà me, cioè più bene non ci distingueremo in quei sogni, così noi da quella da sempre innamorata donna del cielo, e saremo chi la ama e anche lei stessa che noi ama! E così sarà annullata la distinzione del sé da ogni altro, quella il cristo già qui vorrebbe superata, anticipo del mondo speciale d'amore, che tutti attende. Perché se pure lì fosse possibile ancora ben distinguere l'io dal tu, vi verrebbe il male, come qui è dovuto accadere!

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