domenica 17 novembre 2013

L'ultimo bacio




Se vero è che felicità ho da questi miei giorni ultimi, essa non sta nei fiori belli, non nelle stelle che fanno incanto, ma tutta nelle parole tue, dolci udite anche se amare, ma che per me mai pronunci senza sospiro. Ma accada che tu più non me le dica, spenta la bocca tua, lasciamela socchiusa un po' per un ultimo mio bacio, postumo sulle tue piccole labbra livide e fredde fatte. Quello ti saprà del sale delle lacrime mie, ma è quello che ricorderai più di ogni altro e per quello a me tornerai...E verrai nel luogo della mia solitudine, io ad attenderti nella nostalgia da tempo, del posto selvaggia, sperduta, dimentica del tanto tra noi. Ma sai come il tutto nostro ti richiamerò? Quell'ultimo mio ritentando e il nome tuo, quello che la felicità inventato m'aveva dolce, ma smarrita nella luce disperata delle aurore senza te, pronunciando. Ma io come saprò che vero tu sei, anche se forse in una nuova forma, tornata per essere per me di nuovo tutta bella? Non ricorderò forse solo la crudeltà dell'abbandono tuo e l'orrore del tuo silenzio, che più della malattia ucciso m'avranno? Io lì tra le stelle, sebbene dopo di te giunto, ricorderò certo quel nostro ultimo bacio e da quello le tante tenerezze che l'avevano preceduto, e gli occhi tuoi belli, di pianto, più che di rara gioia, brillare nel buio sotto a manto di stelle, e quel cielo sopra noi, solo per nostro tenero amore dispiegarsi, come a proteggerlo! E pregherò la bella del luogo dei miei sospiri, che promesso m'avrà di mostrarsi, ma solo al tuo arrivo, che le tante stelle non ti frastornino più ancora, io sospirando, e da troppo, vederti. Ma, tu arrivando, quella per mano tenendoti, io sceglierò la giusta tra voi, e sai come? Tutt'e due uguali sarete, belle come stella da stella, ma tu smarrita e confusa, da richiamare con un bacio alla consapevolezza, la bella di qui smagliante nel sorriso suo, il dono suo recandomi, e che di un piccolo timido bacio casto desiderosa parrà, e io appena sfiorerò le labbra vostre! E tutt'e due leggero grazioso inchino avrete fatto, l'una l'altra imitando, non certo a me, ma alla costanza del mio piccolo amore... E io dalle mani sue finalmente t'accoglierò...il nido d'amore che ella preparato avrà da tempo per noi due soli, mostrandoti, ma dopo che tu per tuo ancora, riconosciuto, mi tenga. Tutto l'aveva fatto di foglie di rosa, fin dal nascimento dell'amore nostro, e dei petali loro, freschi come quelle rimasti nella fragranza loro, ci ricoprirà prima di lasciarci, ché nessuno veda e senta del nostro novello amore brividi e sospiri!










Ecco, tu qui tante volte chiesto m'hai, La bella, che tanto sospiri, chi è o che, una stella? Allora risponderti vero potrò senza altre favole, anche quella mo mo raccontata. E ti dirò, È quella che nella vita trascorsa illuso ci ha del ridere, a noi soli nelle notti del nostro amore, dei mille splendori del cielo suo! E da postuma favola ancora tentato, ché tante dentro me ne hai messo, Quelle faville forse da molto svanite sono nel nulla oscuro, tanto il tempo or tutto trascorso! Ma, meraviglia, lor luce d'oro ella ha voluto mantenere per quelli che, come noi, s'amano e guidarli nel ritorno loro al cuore suo! Non lo sapevi? Sì, ora ben sai che l'amore è un eterno ritorno, uscir da dove la sua favola è cominciata, viverne il sogno e tornarvi, null'altro! Ma vero è questo tanto? Mi chiedi, Sta per questo e ne vive, e dove al fine? Lì proprio, nell'immane presenza di tanti brillii, cuore della tua bella?










Ed è ben strano, tu me lo chiedi e io ora ne attendo da te risposta, ché senza l'assenso dell'amore tuo di nulla più sicuro sono!




Dimmelo tu, che te ne dice il cuore?

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