martedì 25 agosto 2015

Il bene di qui e di là




Ho ripreso a pensare e a dirmi. Dedico questo primo scritto dopo la pausa, sperato non lungo e noioso, alla signora Nunzia Cloin, amica cara, olandese per nascita ma qui tornata, perché vi ha le sue radici e gli affetti suoi.





Io qui tenterò di dire che è l'amore qui e quel che credo sarà nel suo luogo, raggiunto dopo questa vita. Noi nulla presagire possiamo di quello che l’oltre questa vita ci riserva e quelle mie saranno solo congetture, quelle però di un cuore che ha fede. Forse non sarà l'aldilà come il nirvana. Quello che, raggiunto, comporterà, per i saggi di quella visione, l’estinzione degli affanni della mente con le contraddizioni sue, come gli egoismi che tutto al singolo riferiscono, come le scelte con la loro necessità di prendere qualcosa e altra scartare, come tutte le vanità che s'affannano che il successo venga e il male ne resti lontano, che qui tanto l’hanno occupata. Allora nemmeno la visione del vero interesserà il nuovo stato raggiunto, una sorta di pace, che tutto quanto qui affanna, guarda con distacco, per ritrarsi, ma senza compiacimento alcuno dell'indifferenza raggiunta, in sé. Sì, la nostra è una visione molto diversa da quella che tutto risolve nel nirvana. Noi crediamo che non saremo tentati a nuove rinascite, da ciò che irrisolto è restato, una vita basta, aspira sì ad essere completata, ma nel solo bene, e tornare qui non servirebbe perché in questa realtà l'amore, che lo dona, è limitato, quello di qui soltanto presagire fa la dolcezza che non può dare completa. Tutto ciò che non è amore non avrà luogo nello stato futuro. Qui intanto che è amore? È essere per l’altro, almeno nella misura del suo sentire per chi vi si confronta nel bene, o più ancora. Ma così aprendo a un inesplorato sentire, che sondare tutto non si può, ma lo si tenta. È quest'assillo del raggiunto che non basta, che fa l’amore per l’altro prima che per se stesso, che solo così resta nobilitato, non è cioè egoismo. Così l’amore limiti non ha, proprio come il bene che vuole per l’altro, che qui rimane di necessità inappagato, ma nel suo luogo, raggiunto, cessate le angustie dello star qui, sarà possibile attingervi come a una fonte infinita che noi chiamiamo, il dio. Alle inesauribili richieste di bene, da lui inesauribili risposte! È chiaro perciò che non è la nostra una visione di indifferenza, come nell'atarassia cui aspira il religioso orientale, anche verso il vero, la cui conoscenza invece si auspica perché la si postula che si risolva nel bene, il cui anelito a raggiungerlo per l’altro prima e quindi per sé chiamar vogliamo amore. Insomma, se io per te, piccola donna, cerco il bene, a dispetto delle tante limitazioni e opposizioni, quelle che lo star con te qui mi contrastano, e non desisto per difficile che sia raggiungerlo, io ti amo. E se vero è quest'amore, più ancora vorrò il bene per te nel luogo in cui cercarlo potrò, senza necessità di soste per stanchezza e non vi sarà delusione per la finitudine di quello che qui prometteva senza poterlo dare, e non smetterò finché il tuo cuore trabocchi per tutto il bene versatovi. Ma credo che come il bene è infinito, così la sete del tuo cuore estinguer non potrò, e sarai tu che ne lascerai uscire un po' del bello e del buono stipatovi, e lo farai per il beneficio degli altri tutti, che di simile provvedono, ognuno per un cuore particolare, quello qui, in questa vita, già amato, e così sperimentando quello che a me accadrà, donare il bene a te e attraverso te, a tutti gli altri. Sarà proprio imitare il cristo che già qui, in questo mondo di vili apparenze, versa del suo in me perché d’esso inondi il tuo cuore e tu tenti di simile con altri recettivi cuori. Insomma sarà ancora forse tenersi per mano come qui facciamo, ché l’altro si tranquillizzi e stia sicuro, ma per una via davvero senza fine, ma senza inciampi su ostacoli che qui il male pone e in cui la bella delle stelle si mostrerà per incentivare la volontà di ottenerla, perché lei stessa è il bene! Oh quanto amarti dovrò per questa piccola mia donna e così tentare di raggiungerti, o bella di queste notti d'incanto di mille e mille brillii, innamorata, già qui, di questo mio fallace cuore!

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