venerdì 18 ottobre 2013

Un luogo chiamato amore







Luogo v'è in questo mio cuore chiamato amore e tu quello sei. Ora se vero è che
tutto ciò che facciamo e diciamo ha un suo universo rappresentativo, questo nostro sentire, reagire, patire, questo star compagni a tenerci per mano, dove si rappresenta, dove scrive ogni accadimento per la memoria e la speranza? Certo noi viaggiamo con la mente tra le stelle sperando della bella di lì l'incontro, e lì mi conduci come qui fai e come qui mi distraggo tra queste cose belle, che anche di questa stagione alla vista mi si offrono occhieggianti, ché la bellezza ne apprezzi, così certo lì
faccio di simile tra quegli splendori. Ecco la corrispondenza!Sicché tu sei i miei occhi, tu il mio ascolto, tu le mie parole di meraviglia, qui come lì, ché, anche se assente sei, è come se fossi con me e io non m'appaghi se non ti rendiconto tutto al mio ritorno, anticipato avendotelo nel pensarti presente alle mie passeggiate per lo più solitarie. E ti dico, dicendomi, Osserva questo e quell'altro non ti sfugga, di fiori ed erbe e funghi! Ma mi potrà accadere, forse anche a breve, o rimaner solo tra le stelle senza guida, qui tu rimasta, o star qui solo per un poco ancora, tu a quelle evaporata. Ma pensarti sempre con me e attendere d'aver tanto da dirti, mi farà sopportare quella solitudine? Uguale certo la mia pena nelle due eventualità. Ma forse la bella signora, tanto sospirata, verrà e avrà l'aspetto tuo dolce e la voce tua e il tuo star solo per me, gli occhi mai distratti! Eppure rimarrà se stessa e io la percepirò te e come altro da te a un tempo, rimanendone smarrito...Sarà come qui
talvolta m'accade di veder di te qualcosa con quelle che qui incontro e con cui converso, quelle indugiando nella compagnia mia per breve avventura, ma poi sempre mi sconcerta che a parte
quel piccolo particolare di felice riscontro, tanto da te diverse siano. E poiché la signora è in tutte, sicuro fa che tutte rechino di te qualcosa e io lo riconosca, ché ella tutto, di te gelosa, conserva per
ridarti completa, quando che sia, a me come qui sei. Ma quell'intravederti appena, certo mi fa desiderare più ancora il ritorno a te, ché di te tutto mi senta appagato. Così sarà solo rimanendo, tra le stelle la presenza tua ella mimando, qui col vederti in tutte attraverso lei ancora, che graziosa lo
permetterà. Ma scoprirmi in una bella finzione non accentuerà il mio dolore? Forse non tra le stelle, lì la bella di tutto appagandomi dello stesso tuo amore, ma qui non sarò ridicolo e frainteso, nulla le altre sapendo di quello che di te cerco in loro, quello solo rasserenandomi, ogni altra grazia inutile
orpello avvertendo? Allora se dovrà accadere che per breve ora saremo vero lontani, lascia sia io ad attenderti là dove la signora vive. Prega che questo mi avvenga, ché tu sai la fragilità mia. Forse tentato sarei d'abbreviare la separazione, allora davvero aumentandola, dovendo ravvedermi del
troppo osato. Ma sempre saprò come ritrovarti, ché in questo cuore luogo v'è che si chiama col tuo nome, e chi non lo sa lo chiami pure solo amore!

Nessun commento:

Posta un commento