giovedì 10 ottobre 2013

Come un male nuovo


La miseria mia non è parlarti, sapendo disattesa una chiara risposta, ché da sempre con me afona sei, ma non saperti dire questo vissuto nella certezza che mi parlerai in qualche modo o attraverso le poche persone del mio mondo, o le altre creature che lo abitano, o la recezione delle cose tutte che lo fanno. E la sua misura è non aver più parole, né di ira né di pianto, a parteciparti la paura che ho di questo, che mi sembra un male tutto nuovo, ché temo, io inascoltato, rimanga. E mi sento come solo in una via tutta di indifferenza o di odio e che si sparli di me e dei timori miei, infantili certo, ma per questo più penosi. Ecco sono alla spiaggia, tutta ormai deserta, e pigre onde vengono alla battigia a stemperare il loro scarso vigore. Mimano l'insistenza mia di vuota preghiera o raccontarmi vogliono la favola tua bella da cui sempre m'albeggia un po' di pace, ma io ora non ne resto consolato, ché non mi sembra ventilare dalle nuvole una qualche speranza. Anzi queste nere si accumulano da occaso minacciando pioggia imminente, ma io non me ne curo, tutto preso da pensieri più che al colore loro, consoni al rumoreggiare di lontano con bagliori che non ha libertà di desistere, ma solo di esaurire l'impeto suo. Ché ora più sento follia la carità in un mondo succubo d'egoismo, coi vincoli di fratellanza spezzati, dove l'umanità, che buona si sente nonostante, non può non annegarvi oltraggiata dalla viltà, come di recente è accaduto ai migranti. E per me febbrile s'era fatta l'attesa del nuovo e del diverso e invece mi scopro stretto nello stantio del buio, senza da te appunto un segno di pace. Ma ecco una novità, donna viene col suo cane vociante. Sarà quell'amica? Oh fosse! Sorrider la farei alle facezie mie, sebbene stentate, da cacciar fuori da cuore triste, e quella lusingata dall'attenzione mia proseguirebbe il cammino suo solitario dopo graziosa sosta... Accetterei la presenza tua per lei come risposta ai dubbi miei, ché fitto ho nel cuore l'orrore alla notizia di una migrante annegata partorendo il nato suo, mentre sicuro messaggero di vita è questa donna strattonata dal cane suo abbaiante, giovane e bella attesa, ma che ancor bene non distinguo...

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