martedì 21 febbraio 2012

Dietro al grande medico

Come talvolta natura temporeggiar pare, da rami morti in apparenza e sterpaglie di simile aspetto, nel cacciar novelle foglioline e fiori, ché par tema freddo sopraggiunto che le tenere gemme bruci, e la biscia al tempo della muta sua talor quel momento vulnerabile par procrastini finché si decida a mutar pelle, questo un suo momento critico forse intuendo, e solo allora le vecchie vestigia lascia quasi diafane a far meraviglia di chi vi si imbatta, e come ancora la subitanea sortita del topolino da rifugio suo occasionale, lascia interdetto il gatto, che famelico l’attende, e questo non sa subito risolversi a inseguirlo, così talvolta è indeciso il cuore da pulsioni opposte sollecitato e ristà, mentre desideroso è d’andare e risolversi non sa. Desistere al momento o subito agire è il dilemma suo. E come l’intelligenza tutto vaglia e l’esperienza ben sa la pochezza o nullità con cui, valori e ideali incidano sulla vita, migliorandola nelle materiali necessità, anzi spesso appesantendone il destino, sicché pur si temporeggia memori di tanti affanni e sconfitte in azioni promosse o giustificate da quelli, tanto che, lì per lì, in accidia i buoni propositi mutarsi vogliono, così proprio or ora mi trovo io tentato a simile risoluzione bassa. Ma sento dentro la volontà, quel volere caparbio nonostante il vissuto, che creder mi fa a una possibilità nuova, che m’occhieggia invitante e promettermi pare che miglior esito darà. E come talor nei cuori provati, un cauto ottimismo subentra e par suggerire armi migliori, corazze e scudi impenetrabili ai sinistri dardi della sorte, e l’avvilimento, la desolazione delle circostanze scemano e si è spinti a una nuova avventura, così proprio a me accade. Io giacevo irresoluto, infiacchito, solo desideroso d’un cantuccio a sospirare qualcosa di perduto e mormorarne parole incomprensibili senza illusione d’ascolto, lasciando sopravvivere il corpo che lo spirito voleva negletto, da altri a provvedervi, ma ecco tu m’hai scosso, mi inviti daccapo, mi obblighi a riottenerti, a rimeritarti, mio solo bene smarrito! Sì, pessimismo e ottimismo sono semplificazioni delle pulsioni contrastanti che riceviamo da intelligenza e volontà, e il cuore, la mente, l’insieme dei pensieri più riposti che fanno il sé, è un nocciolo che oscilla da cattivanti opposte evidenze sollecitato. Ecco io titubante così ero, poi di uscir al sole novello mi sono risolto e pronto alla lotta piccola o grande che sia. E daccapo so di partir da condizioni sfavorevoli, non son forte di natura, né di coraggio ho molto, con in più le scorie di appena trascorsi fallimenti, con anche i problematici primi acciacchi d’età, ma accetto di trascinarmi questo fardello di negatività, pur che si mantenga viva, tenue ma persistente la speranza. E tu sei questa speranza! Ecco io la difenderò preziosa, ché pur se or da’ poca luce, le sue motivazioni s’accresceranno, peseranno di più, e essa m’arderà il cuore. Prima la sentivo spenta, già avvilita e ridotta fioca. Quando la certezza di ben agire sfarfalla, ché il suo lumicino fioco sta per spegnersi, occorre ritrarsi ché talora non accada che la volontà di bene si mescoli a quelle tentazioni, pur presenti, che qui propensi fanno alla rivalsa quando di vecchi torti si riaffacci il ricordo, sì allora i bei propositi in altrui danno mutati sarebbero! E io ero così, prudente, ritirato in me, ma anche lì anchilosato, titubante, incerto con la volontà fiaccata. Ma ecco gli occhi tuoi più che carboni ardenti a pungermi il cuore e a fugarmi il peggior nemico, me stesso. E’ proprio quel me stesso che si è ripiegato in sé a teorizzare la sconfitta, a farne un termine fisso dell’anima sua, in giornate che tutte uguali trascorrono in un grigiore opprimente. Ma ora tu ci sei e convincermi ancora vuoi della validità della lotta per il bene. E io or convinto sono che se è rischio di morte questa lotta impari contro la fame, la malattia, l’ottusità dilagante, l’ipocrisia, la saccenteria, la deliberata volontà di nuocere altrui, ebbene sia per chi amo, per chi non ho potuto e perfino per chi odiato m’ha, ma anche per gli occhi tuoi che sogno ritrovare nel tuo cielo, o mia sola speranza! Ecco sono daccapo sulla scena del mondo, la mia maschera s’è rinnovata e recita questo dramma o farsa che è la vita e vi vuol essere protagonista. E mi sento così libero dai condizionamenti di sempre, che se la vita fisica è voluto perda a breve, è meglio che accada ora, convinto di vivere una vita autentica spesa bene per il bene. Tanto è nobile questa causa che poterne morire è leggero, e io mi sento così esaltato che quell’eroe che mai sono stato mi par che sia or ora e che la vetta agognata abbia raggiunto a far garrire al vento il vessillo tuo. Ecco sol ora mi sento degno degli sguardi tuoi! Sono sempre nella stessa società egoista e ottusa, ma non più smarrito. Mi sostieni tu per questa donna mia. Ed ella mi dice convinta che questo destino duro, amaro, non è per sempre e noi non siamo nullità, qualcuno crede alle nostre possibilità! E sei tu! E così anche per lei muore in me il pavido, il remissivo, il rinunciatario. Sì, la realtà non può più impormi i suoi verdetti. Lotterò la sua prepotenza, la sua vigliaccheria. Sono ora il vero medico mai realizzato, il seguace del grande medico dietro ai cui passi vado,non più incerto e timoroso, il mio compito è lottare il male! Esiste uno scarabeo tutto nero, lo stercoraro, che la sua palla di sterco trascina indefesso. Sosterrà i piccoli suoi. La spinge a ritroso verso un dove sicuro che egli solo sa e ve la porta gelosa. E ogni asperità del terreno da parer montagna, varca tenace. E lo vedi spingerla e rotolarla su per l’erta, ma talora quasi in cima la perde, gli sfugge e quella in basso precipita ed esso corre a riprenderla e a risospingerla...Ecco, madre buona, quest’ostinazione mi necessita nella sequela del figlio tuo! Ma accanto ho una il cui nome non è una semplice fonema in “a”. Significa molto quel nome! Ogni sua parola è un cenno d’amore... E io tenterò, tenterò d’esserti degno, purché per quest’occhi tu non smetta di guardarmi!

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