lunedì 6 novembre 2017

La morte necessaria alla vita novella


C'è forse tra noi credenti chi possa non esclamare, Cristo almeno per la mia persona cara esisti signore della vita, donale la gioia qui negata!
Infatti nulla garantisce la speranza di essere coinvolti nella vita che viene. Né affermazioni attentamente vagliate del “libro sacro” , né le ottimistiche di uomo pio, tenuto nella ben meritata considerazione da quelli, come me, di sicura meno ardente fede, nemmeno le consolatorie profezie mariane, dettate da vera madre. Perché dalla nuova esistenza deve separarci la morte, quella personale o la minacciosa collettiva sempre incombente in questi tempi tristi? Perché mai è possibile iniziarla già qui? Eppure la vita può qui aver avuto molti meriti, che fanno ricca l'anima, o se manchi dell'amore comandato dal cristo, verso anche i nemici, queste pecche sono state sanate col perdono, che il pentimento ha dolorosamente domandato e ottenuto! Forse la necessità della morte sta a significare la completa gratuità della nuova vita donata, se la novella non è garantita né da meriti acquisiti, né da desiderio di ricambiare l'amore che ha permesso il perdono. E la fede? Quella che fa sperare che tutti quelli che passano per la strettoia del dolore, quello spontaneo di cui è ricco questo mondo e quello del pentimento per la propria mediocrità, meritino la generosità del dio, che è in fondo? Solo un estremo atto d'amore, quello che fa gridare, Io esisto grazie al tuo amore, dio mio, e tu al mio!



Nessun commento:

Posta un commento