Ci sono stati nella mia vita,
come ci sono in quella di molti, momenti molto bui. Ma vero brevi,
oppure sono stati ore, giorni? Io non so più dirlo! Troppo lontani,
scemati nei confusi ricordi di tutta una vita o invece assai vicini, ma avvertiti lunghi, interminabili per il loro peso, sì un gravare
sul cuore. E di che? Del silenzio del tutto, silenzio di uomini,
silenzio di dio, da parer morta perfino la speranza di un barlume
nella caligine, o di stelle, in cui nemmeno pregare ho osato,
rattrappita l'anima, il cuore in una latebra sua! Ma quando c'è
stata la preghiera mia, che ho detto e a chi e come? L'ho fatto dalla
disperazione, mai del tutto spenta, l'ho fatto invece in riottenuta
serenità, l'ho fatto in umiltà con molte parole o nessuna? Con
l'oratio dominica, che chiede l'essenziale, o con meno? Ho
sperimentato fin dalla precoce tristezza da bambino la necessità di
pregare, ma mi chiedo oggi come l'ho fatto in questa vita
sorprendente di amarezze tante e di scarse gioie e come lo faccio.
Una vita che molti hanno vissuto o stanno vivendo in cui soffocano il
gridare e trattengono il pianto, residua dignità di essere uomini,
com'io ho cercato sempre d'avere, scarso però il successo della
promessa a me stesso, quando la sensazione prevalente è la
solitudine, nella necessità di tutto, che fa poveri dentro e fuori,
nella malattia, nell'abbandono di chi si ama e da chi si spera esser
riamati, nella propria rinuncia non solo a lottare, ma anche a
chiedere ancora l'appena a chi si pensa possa. Ecco io in questi
frequenti momenti d'angoscia, lunghi quanto il gravare della pena
subita, forse non ho detto che una parola, Ave! L'ho detta alla tutta bella
del cielo per significarle, Ecco, sono qui ancora nella mia
mediocrità e insufficienza, uomo ancora o assai meno ridotto, così
da non sentirmi degno nemmeno di baciare l'effige tua terrena, la
piccola donna che m'hai donato, che s'aspetta poco o forse molto
dall'uomo cui s'è legata. Sono aperto a qualunque destino, ma fammi
capire che ci sei alla fine del buio, e che c'è questo tuo volto
amato! Sì, mi basta sapere che ci sei e che questa donna c'è,
ritrovata! Questo nel poco della mia sola parola e forse più ancora,
da farne un tanto! Sì, forse ho da sempre pregato così, una parola a
significarne tante taciute, un sospiro per molti! E da bambino,
nell'orrore del buio improvviso fattosi intorno, forse non ho
gridato, non ho pianto, ma se di pregare son stato capace, non ho
detto diverso, Fa che tu ci sia e mio fratello con te!
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