mercoledì 27 luglio 2016

L'amore oggi al nemico!


Damnatio memoriae” è il proprio negativo giudizio quando il mancato richiamo dell'esperienza passata, per difetto di memoria del proprio vissuto, non ricordato subitamente, non permetta, come per un già accaduto, un déjà-vu, la valutazione e il superamento delle difficoltà nel proprio presente, in una società indifferente, quando non ostile. Se io mi riconosco in una fede, e la mia è la cristiana, non sto da solo di fronte alla novità morale di un fatto che mi riguardi, ma seguo i dettami che mi vengono dalla tradizione della mia parte, che fa o tenta di far riferimento al cristo. Ma anche allora spesso nitida la memoria, se superficiale, non ho se mi fermo alla novità del linguaggio e l'accaduto mi rimane non a fondo compreso nella drammaticità sua, nella coscienza che ne dovrei avere nella mia fede cristiana. Così ora che è stato ucciso un anziano sacerdote da violenti, riandare a fatti analoghi anche del recente passato non basta, ché mi sacrifica la comprensione, sì, la coscienza dell'accaduto, col non saper bene quanto mi coinvolga, uomo e cristiano! Io devo aver ben altra memoria cominciando col ricordare che dal cielo non mi viene richiesta una vita d'ossequio nel rito al dio in precisi luoghi di culto, è quest'agire un di più dell'uomo pio! Ma più ancora! Sì, ora e sempre la necessità di riferirmi al cristo con quello che gli accadde nella incompresa novità del suo “ Diligite inimicos vestros”. Ecco la completa memoria! Tutta la nostra vita religiosa consiste nella drammatica comprensione del suo comandamento nuovo, che tutti gli altri, i nemici veri o presunti anche, privilegia nell'amore!
Ma come i politici interpretano l'accaduto? Dicono, Siamo in guerra, taluni vengono oggi e ci uccidono, altri violenti son figli di accolti di ieri e ci uccidono!
E così non propongono alcuna risposta d'amore! Ma quelli come me non devono dimenticare che c'è un solo dio ed è d'amore! Tutto ciò che non è amore fa schermo e, frapponendosi, non ne permette che visione confusa o nulla! Mai egli ha richiesto o richiederà l'annientamento del nemico e se di lui altro in alcun luogo è detto, fu per valutazione erronea della volontà sua! Se veri credenti, occorre che il cristo riviva in ogni volontà, in ogni atto, affinché quello che a lui accadde possa essere un atteso possibile, nella consapevolezza del proprio sé con i limiti suoi, nella ricchezza o carenza della propria anima! Solo così potrò dirmi e dire, Io prego per noi due con le parole che tu, che nemico mi ti vuoi fare, più dir non sai!
Sì, questo perché i detrattori ci accompagnano la vita tutta e amarli occorre iniziando col perdonarli e così anche quelli che non si contentano di schermaglie, ma vera guerra ci fanno, che occorre subire, novelli cristi, anche se è umano cercar la difesa, perché o succubi o annientati ci vogliono! Perfino il cristo paura ha avuto nell'imminenza dell'epilogo del destino suo terreno, che presagiva tragico! E noi non siamo più di lui! Ma ci conforti sapere che il male è solo permesso dal dio per il privilegio di libertà anche di chi ci offende! Tutti in vero abbiamo la libertà di negare l'amore, ma anche, o soprattutto, di riaffermarlo a dispetto del presente, vissuto da succubi! E io, minacciato, questo disperatamente tento! E allora mi proietto oltre la tristezza del presente che mi fa nemico del fratello deviato, che mi fa minaccia, e posso dirgli, Sei tu la prima vittima della violenza che mi fai, ma presto staremo in cielo perdonati, io per avertela suggerita, tu per averla concretizzata nella erronea valutazione di me, pavida vittima divenuto!

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