Una
nuova strage e nel nome del dio! Ma perché è così difficile capire
che non è con la violenza che il dio acquista credito tra noi
sprovveduti, insipienti d'ogni dottrina e resistenti ad ogni suo
invito, ma con l'amore esteso agli esseri tutti e verso gli
immeritevoli anche o soprattutto? Perché c'è chi un regno vuole
fondare, un califfato? Forse per farne accoglienza al dio tra
presunti perfetti, periti dei versetti di un libro, che è sì
divino, perciò di pace, solo per chi sa comprenderlo e ne fa pratica
di vissuto? Ma non va forse il dio, instancabile peregrino, per le
strade polverose o limacciose, ché tali la nostra modernità ha
reso, e così vuole rimanere, per incontrare ogni uomo da perdonare e
amare? È pretesa analoga a chi pensa che rinchiuder lo si possa in
un tabernacolo tra oranti all'apparenza devoti, ma che all'uscita dal
tempio ignoreranno il fratello! Ma questi ipocriti non uccidono,
lasciano lento morire! Ma se quelli del terrore si ostinano ad aver
un loro luogo, probabilmente verranno annientati e tutto tornerà
nella normalità dell'ingiustizia dilagante, opulenti oppressori di
miseri diseredati! Ma se si disperderanno, pronti alla folle
obbedienza al capo, chi ne avrà ragione? Tutti saremo esposti e per
molti improvvisa si concretizzerà la minaccia! Allora se è
importante che il dio perdoni attraverso il nostro perdono, ché più
tortuosa e dolorosa sarà la via al suo perdono se quello della
vittima manca, perdoniamoli in anticipo, potremmo non averne il
tempo, e sarebbe un manco d'amore dovuto. Perché? Pier Damiani,
santo che Dante incontra nel suo paradiso, nel viaggio al dio
dell'anima sua, conoscere pare la natura del dio. Questo santo il dio
vuole nelle cose tutte e ne fa specchio Maria, mulier cujus amoris
non est numerus. Allora chiediamoci perché egli è in tutte le cose
come amore! Non c'è che una risposta, perché, amandole, egli le
salva! Ho osservato su “facebook”, in risposta a un mio
interlocutore, che la nostra Bibbia certo non inventa il dio, ma lo
scopre. Parte da miti, errori anche e verità sì, ma legate al tempo
o parziali, fino a uno che raccomanda, e nessuno potrebbe di più,
Diligite inimicos vestros! E ne muore! Ma non rimane nella morte
torna alla vita a dirci, Ego sum resurrectio et vita! Sì è sempre
l'amore la risposta sua, quella del dio, e noi la dobbiamo anche a
chi ci uccide, nei rabbiosi fumi d'una follia, che temo dilagherà!
Più soli non siamo, egli vive in noi!
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