domenica 3 luglio 2016

Più soli non siamo!



Una nuova strage e nel nome del dio! Ma perché è così difficile capire che non è con la violenza che il dio acquista credito tra noi sprovveduti, insipienti d'ogni dottrina e resistenti ad ogni suo invito, ma con l'amore esteso agli esseri tutti e verso gli immeritevoli anche o soprattutto? Perché c'è chi un regno vuole fondare, un califfato? Forse per farne accoglienza al dio tra presunti perfetti, periti dei versetti di un libro, che è sì divino, perciò di pace, solo per chi sa comprenderlo e ne fa pratica di vissuto? Ma non va forse il dio, instancabile peregrino, per le strade polverose o limacciose, ché tali la nostra modernità ha reso, e così vuole rimanere, per incontrare ogni uomo da perdonare e amare? È pretesa analoga a chi pensa che rinchiuder lo si possa in un tabernacolo tra oranti all'apparenza devoti, ma che all'uscita dal tempio ignoreranno il fratello! Ma questi ipocriti non uccidono, lasciano lento morire! Ma se quelli del terrore si ostinano ad aver un loro luogo, probabilmente verranno annientati e tutto tornerà nella normalità dell'ingiustizia dilagante, opulenti oppressori di miseri diseredati! Ma se si disperderanno, pronti alla folle obbedienza al capo, chi ne avrà ragione? Tutti saremo esposti e per molti improvvisa si concretizzerà la minaccia! Allora se è importante che il dio perdoni attraverso il nostro perdono, ché più tortuosa e dolorosa sarà la via al suo perdono se quello della vittima manca, perdoniamoli in anticipo, potremmo non averne il tempo, e sarebbe un manco d'amore dovuto. Perché? Pier Damiani, santo che Dante incontra nel suo paradiso, nel viaggio al dio dell'anima sua, conoscere pare la natura del dio. Questo santo il dio vuole nelle cose tutte e ne fa specchio Maria, mulier cujus amoris non est numerus. Allora chiediamoci perché egli è in tutte le cose come amore! Non c'è che una risposta, perché, amandole, egli le salva! Ho osservato su “facebook”, in risposta a un mio interlocutore, che la nostra Bibbia certo non inventa il dio, ma lo scopre. Parte da miti, errori anche e verità sì, ma legate al tempo o parziali, fino a uno che raccomanda, e nessuno potrebbe di più, Diligite inimicos vestros! E ne muore! Ma non rimane nella morte torna alla vita a dirci, Ego sum resurrectio et vita! Sì è sempre l'amore la risposta sua, quella del dio, e noi la dobbiamo anche a chi ci uccide, nei rabbiosi fumi d'una follia, che temo dilagherà! Più soli non siamo, egli vive in noi!











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