martedì 2 dicembre 2014

Noli me tangere







Quando, dopo la resurrezione, il cristo stava per lasciare la concretezza di questo mondo con solo le parvenze dei morti suoi, tutti nel suo perdono, pregò la più amorevole e riconoscente delle sue devote di non trattenerlo, noli me tangere! Era anche come affermare che, pur non abbandonando l'uomo, anche continuando a guardarlo, direttamente più nulla avrebbe potuto e affidava a lui la cura dei fratelli amati, delle creature tutte, del mondo. Sì, come affermare di non avere più che le mani dell'uomo, e i suoi passi, di non avere più che il cuore dell'uomo a guidarli! E che così, soltanto per l'uomo, a tutti e tutto fosse da allora dovuto amore, lo stesso suo! E i problemi che da sempre assillano l'umanità? Cercarne soluzioni si sarebbe dovuto rimanendo nella sua luce! Invito al coraggio nell'apparente assenza del cristo, cercare risposte, tutte solo umane, coerenti con proprio credo vissuto. Sì, nessuna barriera posta dalla fede, rimanendo nell'amore! E quelli che in ogni epoca tentano di imbrigliare la volontà dei facitori di bene con pregiudizi, e pretendono che solo nelle valutazioni tradizionali sia quel che è richiesto per star dalla parte giusta, sbagliano, ché nulla è di più falso. Se il bene è meta e sta sempre oltre il realizzato, allora si resta ammirati, stupiti dal conseguito, dal raggiunto dai migliori di noi a dispetto dell'inerzia della prudenza predicata da certi saccenti delle cose del dio. Alcuni tra noi vogliono tenacemente il bene diffuso, sola guida la luce del cristo, nella libertà, quella dell'agire nel tentativo, eroico spesso, di trasformare l'impossibile fino ad ora, in possibile, conseguibile, raggiungibile, nel difficoltoso avanzamento della creazione verso il bene. Il ritorno suo al dio, ostacolo il male. Sono quelli che s'occupano dei problemi di tutti, privilegiando nell'ascolto quelli, quasi ormai senza più voce, perduta la speranza di appena diversa migliore condizione, che par vietata dai privilegiati di qui. Questi gli ultimi di ogni epoca che, soffrendo, busseranno alle porte del cielo ché si spalanchino, sì, intrent ut astra flebiles, ché tu, madre, recludis coeli cardines! Sì, son quelli proprio che recano offesa e disgusto con l'esistenza loro misera agli occhi dei benpensanti benestanti di questo mondo tanto ingiusto. Esistono scomodi testimoni della precarietà, dell'indigenza, della malattia, dell'abbandono. I loro sono problemi sempre accantonati, non solo nell'oggi che attanaglia tutti con difficoltà economiche tanto diffuse. Ma sono davvero insolubili? Certo l'uomo non è onnipotente, neppure il dio qui può tutto. Può ridare quello che la vita ha strappato dal nostro cuore? Ma all'uomo il suo cristo ha affidato un compito, amare, nonostante il negativo che la realtà sempre oppone, e quella d'oggi anche con le mostruosità sue. Uccidono qui ancora nel nome del dio! Allora nessuno può esimersi, rimandare, e dire al prossimo nell'urgenza del bisogno, noli me tangere! Sarebbe allontanarsi dalla realtà, che invece, coi problemi che pone, oggi specialmente, terribile più di sempre, tocca, trattiene, imbriglia la coscienza di chi sa d'averla in sé, nel cuore! Sarebbe dire al fratello, Quanto t'assilla non mi riguarda! Sto in una posizione diversa che t'esclude, ed è giusto, ché va così il mondo! È la vigliaccheria che il cristo aborre! Seguirlo vuol dire lasciarsi coinvolgere e perdere qualcosa o molto, anche tutto. E c'è ancora chi perde la vita per il cristo! Allontanarsi, o desiderare di farlo, di fronte al male, che tutti in qualche misura stringe, almeno per taluni come fastidioso problema, è perdere il cristo e il dio suo col suo cielo! Vuol dire restare, la vita tutta, a un bene minore, contentarsi che sia per sé e gli intimi almeno. Eppure verrà daccapo il cristo col la sua terribile domanda, Che hai fatto per me, che ne hai fatto della libertà che t'ho dato? Io non sono andato via, mi hanno trattenuto i buoni che sempre credono di fare a me quel che l'amor loro suggerisce per gli altri, e così voglio sia!





Sì, lui che ha detto noli me tangere, è stato trattenuto, rimasto nascosto e rimarrà finché ci sei tu, sconosciuto fratello, capace d'amore! Eppure quanti perché senza risposta! Perché la violenza sui bambini? Ancora e ancora! Ecco, sono alle soglie del bosco e mi ci inoltrerò, incantato in questo tempo di tardo autunno...Eppure sta in questo l'inferno!

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