lunedì 22 dicembre 2014

Icone tue




Giovane, bella e solitaria pendi da questa parete altrimenti bianca. Certo stai lì per la mia preghiera, quando alle cose che ti dico o anche taccio, volti cari richiamo. Ma se in un tuo luogo tra le stelle anche stai e perché tanto lontana, non so. Ecco, sono già tante le mie parole, s’affollano, vorrebbero uscire, eppure le trattengo, le stipo in cuore già per sé gonfio. Ti raggiungono anche non pronunciate da cuore che restare non sa muto, nemmeno un po’? Vero leggere vi sai? Ma qui anche altra tua icona fa d’analogo. Anche per lei parole mute, trattenute, inespresse e lei ciononostante ne sente e molte, quelle che bussano più insistenti al cuore suo, ché pur da frasi incomplete venute, le accolga preziose. Ben strano è questo modo di dirle amore, ma fanno forse così tutte le donne che amano ed è, dimmi, l’amore tuo che si frammenta, ché per loro tu risponda a coloro che ti invocano, pur con scarne frasi? E come raggiungi chi donna che l’ami non ha? Piove amore dal tuo cielo in altri modi e forme? Sì, amore è sentore sempre di tua presenza e vive del tuo respiro, dei tuoi sospiri, e batte col tuo cuore. E se dico per amore è sempre un appena di te, del mistero tuo, ché tale esso rimane, nonostante tante intuizioni. E ora che nella natura smagliante sto ancora a pensarti, come bambino mi soffermo incantato a quest’erica, cespuglio fiorito, tutto imperlato di goccioline iridescenti. Così fantasmagoria di colori mi fingo tra i capelli tuoi soffusi di rugiada, che lieve agita, come fa con le infiorescenze di quello, questa brezza sotto a pallido sole. E un po’ m’acquieto, come risposta m’avessi dato, analoga muta a scarna domanda, Dove vero sei piccolo amore! Ma presto altra immagine di te ho, vivida col volto tuo come di mille stelle luminoso e vi sei come assai giovane, più di quanto richiami il ricordo della consueta immagine della parete bianca, proprio come vedo ancora gli amori di qui. Oh quanto vorrei questi due miei amori terreni, l’antico, ora anche smarrito tra le nebbie della mente sua, e quello che la benevolenza tua mi conserva rinnovato, ancora per me gli stessi di quando esse ragazze erano, condurre tenendoli per mano a specchiarsi in te, se sapessi dove! Ché belle si vedano come nessuna qui è, per aver amato, e chi?, un immeritevole di così tanto!

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