A
quanto apprezzabile c'è sotto al mio sole, scialbo quello fisico
d'una mattinata che opaca s'annuncia, m'abbandono. E rivedo,
rievocato il passato, occhi attenti, mute parole di tenerezza,
sospiri. E mi dico quelle immagini, sillabe di parole di Dio. Ma
parole sue tenta muta anche nell'oggi questa mia donna, sorride!
Allora i ricordi brutti e la tema di simili eventi nell'oggi che
sono, se tanto precario esso s'annuncia? Devo pensarli parole, anzi
frasi del male, pronunciate minaccia al nostro vissuto? Ma la
sproporzione tra la pochezza del bene e la prolissità del male, non
è essa stessa speranza di compenso? Sì, che al buio subentri la
luce, superandolo tutto e che notte sia di stelle? E io, dolce
compagna, sono con te in barca in notte serena e fredda, ancor che
primavera s'inoltri in questo tempo. E ci teniamo abbracciati e
s'accende di mille e mille lumi il nostro cielo e gli occhi si fanno
umidi e l'incanto ci vuole muti ! Invito a lasciarsi cullare dal
canto con cui essi narrano l'amore di Dio, e tentazione a lasciar
cadere in acqua i remi per spezzare ogni altro legame e lasciarsene
inghiottire!
C'è ambivalenza nella sproporzione con cui il male tenta di soffocare il poco bene della nostra vita? Sì, se all'acme suo c'è possibilità d'una notte di stelle!
RispondiElimina