lunedì 15 aprile 2019

Notte di un'unica stella


È questa un'altra notte tribolata, ché temporale s'annuncia ad aumentarmi l'insonnia, o ne sogno una da tempo e sempre mi illudo del ritorno duraturo della luce? Infatti ho la sensazione che anche il ricordo di vissuti solari essa soffondi di penombra per farne vaghezza, ché più non mi appartengano! E se, tu che unica stella vi sei, diradi i tuoi brillii a farne stanchi e intermittenti bagliori, come faro per nave perduta, che di lontano tenti scampo in mare sconvolto, non ne sei così tu stessa combattuta e vittima? Allora che sarà dell'anima mia in questa insicurezza diffusa e contagiosa?
Ma forse è quest'angoscia di perderci, questa che fuga ogni evidenza amorevole dell'interesse caritatevole del Cristo, che ci salva pur sentendoci ultimi nel suo amore! E proprio tu con la tua sofferenza, mi coinvolgerai nel suo amore divino, se smetterai di chiederti perché il buio segue se desideri far tuo il dolore dell'appena accanto, che ignorare, pur avvertendoti inadeguata a tanto, non puoi nel bisogno suo d'aiuto! Perché tu allora non sarai più solo il mio fato benefico, stella che mai si spegne nel cielo mio angusto, ma soffrendo per l'altro, sei già tra mille e mille compagne a far arabeschi di luce in ben altro cielo!


1 commento:

  1. Stella che vuol spegnersi diventeresti se i tuoi brillii salvifici mi negassi, peso divenendo la sofferenza, che, immancabile, in animo sensibile provoca lo scoprire il dolore dell'appena accanto e non saper come porvi rimedio!

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