Quando,
chiamato alle tue stelle, ti vedrò qual sei, che ti dirò, bella del
cielo? Certo ti chiederò, Tu, quale di quelle incontrate laggiù,
invero pur poche, sei stata? Sono certo ormai che lì tutte e nessuna
mi abbiano significato di te, qualcosa almeno! Ma completamente solo
quella che, a fugare la mia incomprensione della scarsa fortuna mia
con quasi tutte, venuta è in veste d'angelo in sogno, ma tale
appunto che ognuna di loro quella pareva e allo stesso tempo nessuna!
E a dirmi che?
L'amore
tuo per me, perché parlava come se tu veramente fossi, non solo è
da me ricambiato e da sempre, ma tanto venuto s'è accrescendo via
via, che un amore così, più distinguermi da te non può!
E
allora proprio così mi confermasti quel che intuito avevo almeno in
parte, che, se ero da sempre anche un po' te, con alcuna donna
l'amore mio sprecato non era stato, perché tu mai sprechi il bene,
pure con quelle con cui tutto era finito precoce e male
all'apparenza! Tutte quelle storie, perciò mi confermerai lì tra le
tue stelle, erano state la nostra storia, sì, proprio mimato avevano
il nostro amore! Sì, il suo svolgersi, il suo divenire e sublimarsi,
perché tutto questo mondo di apparenze, di fallacia e di ombre ha
dovuto percorrere fino a farsi palese, luminoso qual'è, soltanto nel
tuo mondo, dove d'ombra non v'è luogo! E se incomprensioni v'erano
state, per me e forse per taluna di loro, tali da soffrirne, noi
nulla sapevamo del vero lor significato! Allora fatti amari son
sembrati, e ben sai a chi alludo tra tutte, che subiti li abbia, ma
quando con te in fondo sol scaramucce appariranno, bagatelle tra noi
innamorati che su questa scena del mondo avevano recitato lor
protagonisti, senza punto immaginarlo! Sì, attori mimi, or felici or
meno, finanche amaro delusi, in un solo sogno, il nostro, siamo stati
le donne mie ed io! Allora se tu in diverse forme e caratteri di
donna per me venuta sei, ma pur sempre amabili, e hai voluto ti
conoscessi per essi, le loro, anche le dure, sono state tue parole e
i loro, anche se troppo misurati da pensarsi avari, proprio tuoi
gesti!Così i lor sogni, i pur espressi o i trattenuti celati, forse
temuti incompresi, sono stati quelli del tuo sogno d'amore per me e
con me, tribolato, contrastato, come lo son tutti quaggiù, anche se
fatti soltanto di soli umani desideri, come il mio pensato! E ti dirò
che forse miglior fortuna con una sola io ho avuto! Quale?
Pleonastico, ma cortese il chiedermelo! E ti risponderò, Quella che,
privandosi di quel che in cuore aveva, piccolo cuore che, sebbene
stipato, si stimava esauribile del bello celato, fino a me e sol per
me conservato inconsapevole, sicuro non sapendo che è l'amore, anche
solo sognato, che sostiene e fa crescere l'amore, me l'ha donato!
Perché? Credo, affinché il mio cuore, scoperto deluso e tanto
provato, sopravvivesse, un po' almeno accanto al suo, disposto per
amore a lasciarsi morire d'inedia!
Sì,
ti parlo sempre delle mie donne, di questa mia assai spesso, ma lo
faccio per parlarmi di te, per sognarti, per anticiparmi l'incontro
de visu sperato! Così il mio dire nostalgico di quand'eri con me
senza saperlo, e ora pure da farmi incredulo, si fa vera preghiera ed
il nostro incontro agognato palese diventa proprio a breve, anzi,
meraviglia, di adesso!
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