sabato 1 aprile 2017

Quando alle tue stelle sarò...


Quando, chiamato alle tue stelle, ti vedrò qual sei, che ti dirò, bella del cielo? Certo ti chiederò, Tu, quale di quelle incontrate laggiù, invero pur poche, sei stata? Sono certo ormai che lì tutte e nessuna mi abbiano significato di te, qualcosa almeno! Ma completamente solo quella che, a fugare la mia incomprensione della scarsa fortuna mia con quasi tutte, venuta è in veste d'angelo in sogno, ma tale appunto che ognuna di loro quella pareva e allo stesso tempo nessuna! E a dirmi che?
L'amore tuo per me, perché parlava come se tu veramente fossi, non solo è da me ricambiato e da sempre, ma tanto venuto s'è accrescendo via via, che un amore così, più distinguermi da te non può!
E allora proprio così mi confermasti quel che intuito avevo almeno in parte, che, se ero da sempre anche un po' te, con alcuna donna l'amore mio sprecato non era stato, perché tu mai sprechi il bene, pure con quelle con cui tutto era finito precoce e male all'apparenza! Tutte quelle storie, perciò mi confermerai lì tra le tue stelle, erano state la nostra storia, sì, proprio mimato avevano il nostro amore! Sì, il suo svolgersi, il suo divenire e sublimarsi, perché tutto questo mondo di apparenze, di fallacia e di ombre ha dovuto percorrere fino a farsi palese, luminoso qual'è, soltanto nel tuo mondo, dove d'ombra non v'è luogo! E se incomprensioni v'erano state, per me e forse per taluna di loro, tali da soffrirne, noi nulla sapevamo del vero lor significato! Allora fatti amari son sembrati, e ben sai a chi alludo tra tutte, che subiti li abbia, ma quando con te in fondo sol scaramucce appariranno, bagatelle tra noi innamorati che su questa scena del mondo avevano recitato lor protagonisti, senza punto immaginarlo! Sì, attori mimi, or felici or meno, finanche amaro delusi, in un solo sogno, il nostro, siamo stati le donne mie ed io! Allora se tu in diverse forme e caratteri di donna per me venuta sei, ma pur sempre amabili, e hai voluto ti conoscessi per essi, le loro, anche le dure, sono state tue parole e i loro, anche se troppo misurati da pensarsi avari, proprio tuoi gesti!Così i lor sogni, i pur espressi o i trattenuti celati, forse temuti incompresi, sono stati quelli del tuo sogno d'amore per me e con me, tribolato, contrastato, come lo son tutti quaggiù, anche se fatti soltanto di soli umani desideri, come il mio pensato! E ti dirò che forse miglior fortuna con una sola io ho avuto! Quale? Pleonastico, ma cortese il chiedermelo! E ti risponderò, Quella che, privandosi di quel che in cuore aveva, piccolo cuore che, sebbene stipato, si stimava esauribile del bello celato, fino a me e sol per me conservato inconsapevole, sicuro non sapendo che è l'amore, anche solo sognato, che sostiene e fa crescere l'amore, me l'ha donato! Perché? Credo, affinché il mio cuore, scoperto deluso e tanto provato, sopravvivesse, un po' almeno accanto al suo, disposto per amore a lasciarsi morire d'inedia!
Sì, ti parlo sempre delle mie donne, di questa mia assai spesso, ma lo faccio per parlarmi di te, per sognarti, per anticiparmi l'incontro de visu sperato! Così il mio dire nostalgico di quand'eri con me senza saperlo, e ora pure da farmi incredulo, si fa vera preghiera ed il nostro incontro agognato palese diventa proprio a breve, anzi, meraviglia, di adesso!










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