martedì 10 gennaio 2017

Il dio chiede perdono?


Nell'ultimo mio scritto la domanda pregnante, non esplicita, ma nemmeno taciuta, è stata, Il dio chiede mai perdono? E di che? Del silenzio suo di fronte al dolore diffuso dei viventi tutti, alle malefatte permesse, che ci scuotono la vita e che scivolare ci fanno verso ulteriore peccare, tante le sciagure subite, che ci intristiscono più ancora! E se vero è che qui frequente si pecchi non occasionalmente, di rado, ammetterò che la reiterazione, la frequenza si incrementino con la mancanza di risposte, e la domanda comune di molti sarà, Perché questo mondo è venuto fuori così deludente? Io tento di rispondermi dalla deficienza che ho, essendo diffusa, propria dei viventi di qui, e mi dico, Il male che, permesso dal dio, s'è insinuato nella creazione sua, lo ha coinvolto, lo ha reso vittima e muto! Ma esso che fine ha, essendo costato così tanto? Forse c'è affinché chi pecca, o ne è vittima, debba percepire lo squallore che si fa intorno, più ancora sconcertante se nemmeno si cerca il dio. Ma perché egli se ne è lasciato prendere, confinandosi, appartandosi fino all'essere misconosciuto, fino alla necessità di dover essere scoperto faticosamente in tanto buio e gelo, tra lamenti, pianti o inutili commenti? Ma più ancora costringendosi all'impotenza, come chi, pur prevedendo, non può soccorrere palese ad evento accaduto, o confortare, comportamento che disconoscere può farlo da chi pur l'abbia intravvisto? E' proprio senza risposta questo dilemma? Io ho già detto che, per quanto cocente per noi, che miseri subiamo e rispondiamo al male peccando più ancora, la mancanza di chiarezza dal dio che continua a restar muto, ciò nonostante egli, sconfitto anche per le nostre pene, che avverte sue, pur vince questo suo e fatto nostro più assurdo mondo! E come? Tutto e tutti perdonando qui e ora! Com'è che giunto sono a questa scoperta, che mi desta tanta meraviglia? Penso al cristo morente sulla croce. Egli perdona e gli aguzzini suoi e chi, malevolo bugiardo, li ha spinti a tanto, sì, i vociferanti suoi denigratori pur di fronte a tanto strazio. Ma quelli, tutti si sono poi pentiti dell'orrore evocato? Molti, è verosimile, avranno continuato la vita loro, mediocre e peccaminosa. Eppure il perdono del dio c'è stato e nessuna forza per quanto tenace perversa a questo mondo potrà cancellarlo! E per quelli d'allora e i molti di ogni epoca, solo postumo sarà il pentimento, donata a tutti una coscienza dell'operato nella vita di qui. Ma allora perché noi, che ci sappiamo già perdonati, andiamo dal sacerdote? Noi gli sveliamo il nostro intimo per averne conforto, pensando le immancabili sue parole buone trasmesse dal cristo qui venuto a dar voce al dio. Ma c'è dell'altro? Il nostro è anticipo di umiltà e contrizione del cuore di fronte al male, che, se vi abbiamo contribuito, anche abbiamo subito. E ne riceveremo esplicito il già anticipato perdono. Insomma io non so dirlo diversamente ma qui l'inferno c'è per tutti, penso il metafisico solo minaccia da chi vuole il nostro bene, e spero nell'oltre il paradiso per tutti!

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