Nell'ultimo
mio scritto la domanda pregnante, non esplicita, ma nemmeno taciuta,
è stata, Il dio chiede mai perdono? E di che? Del silenzio suo di
fronte al dolore diffuso dei viventi tutti, alle malefatte permesse,
che ci scuotono la vita e che scivolare ci fanno verso ulteriore
peccare, tante le sciagure subite, che ci intristiscono più ancora!
E se vero è che qui frequente si pecchi non occasionalmente, di
rado, ammetterò che la reiterazione, la frequenza si incrementino
con la mancanza di risposte, e la domanda comune di molti sarà,
Perché questo mondo è venuto fuori così deludente? Io tento di
rispondermi dalla deficienza che ho, essendo diffusa, propria dei
viventi di qui, e mi dico, Il male che, permesso dal dio, s'è
insinuato nella creazione sua, lo ha coinvolto, lo ha reso vittima e
muto! Ma esso che fine ha, essendo costato così tanto? Forse c'è
affinché chi pecca, o ne è vittima, debba percepire lo squallore
che si fa intorno, più ancora sconcertante se nemmeno si cerca il
dio. Ma perché egli se ne è lasciato prendere, confinandosi,
appartandosi fino all'essere misconosciuto, fino alla necessità di dover
essere scoperto faticosamente in tanto buio e gelo, tra lamenti,
pianti o inutili commenti? Ma più ancora costringendosi
all'impotenza, come chi, pur prevedendo, non può soccorrere palese
ad evento accaduto, o confortare, comportamento che disconoscere può
farlo da chi pur l'abbia intravvisto? E' proprio senza risposta
questo dilemma? Io ho già detto che, per quanto cocente per noi, che
miseri subiamo e rispondiamo al male peccando più ancora, la
mancanza di chiarezza dal dio che continua a restar muto, ciò
nonostante egli, sconfitto anche per le nostre pene, che avverte sue,
pur vince questo suo e fatto nostro più assurdo mondo! E come? Tutto
e tutti perdonando qui e ora! Com'è che giunto sono a questa
scoperta, che mi desta tanta meraviglia? Penso al cristo morente
sulla croce. Egli perdona e gli aguzzini suoi e chi, malevolo
bugiardo, li ha spinti a tanto, sì, i vociferanti suoi denigratori
pur di fronte a tanto strazio. Ma quelli, tutti si sono poi pentiti
dell'orrore evocato? Molti, è verosimile, avranno continuato la vita
loro, mediocre e peccaminosa. Eppure il perdono del dio c'è stato e
nessuna forza per quanto tenace perversa a questo mondo potrà
cancellarlo! E per quelli d'allora e i molti di ogni epoca, solo
postumo sarà il pentimento, donata a tutti una coscienza
dell'operato nella vita di qui. Ma allora perché noi, che ci
sappiamo già perdonati, andiamo dal sacerdote? Noi gli sveliamo il
nostro intimo per averne conforto, pensando le immancabili sue parole
buone trasmesse dal cristo qui venuto a dar voce al dio. Ma c'è
dell'altro? Il nostro è anticipo di umiltà e contrizione del cuore
di fronte al male, che, se vi abbiamo contribuito, anche abbiamo
subito. E ne riceveremo esplicito il già anticipato perdono. Insomma
io non so dirlo diversamente ma qui l'inferno c'è per tutti, penso
il metafisico solo minaccia da chi vuole il nostro bene, e spero
nell'oltre il paradiso per tutti!
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