Guardo
questo volto amato come contempli nella meraviglia un fiore dai
petali radiosi, aperti morbidi sotto a sole amico. E mi chiedo, ora
che in questo giardino mi attrae un fiore come l'appena sognato, Sono
tanto diverso da chi ha ammirato, annusato inebriandosene, un fior
simile, anche in un tempo assai lontano? No, almeno per il fiore, che
oggi come ogni antico, si sente osservato nello stupore, percepisce
gli stessi gesti, le stesse loro pause e risponde col profumo suo,
come ne sia felice. Se quasi nulla è mutato per il fiore, nemmeno è
cambiato per l'anima, che è quella di sempre e respira quel che gli
occhi fedeli le ripresentano affacciati a tanta meraviglia, la
bellezza tutta in un solo fiore. E dimentica del male e delle
insidie sue va, ora come sempre nella sua preghiera, all'amore di
Dio, al suo perdono, alla riconciliazione con lui, che fa conoscere
il bello, il buono da stupirne, racchiuso in un solo fiore! Ed è la
pace, è la sua gioia di viverci e per la mia anima nutrirsi di
quello che le dà questo fiore, che è il volto una di piccola donna,
tenero d'amore. Sì, avanza l'anima mia, si avverte migliore, libera
dall'uggia consueta e avverte questa sua vita di qui un viaggio
fortunato, ché conosciuto ha l'amore. E questo suo fiore – volto,
che l'ha destinata all'amore, le dà più ancora, è presagio della
vera libertà, la più profonda, che avrà al chiudersi, forse non
lontano, della sua finestra sul mondo, mondo racchiuso tutto in un
solo volto, l'amato!
Un volto, un fiore, ed è l'amore e la libertà da questo mondo!
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