martedì 1 gennaio 2019

IL dio c'è, ma dov'è?


Vecchio, mi ritrovo una vita tutta mediocre e ne vorrei perdono, ma a chi chiederlo con certezza d'ascolto? Molti problemi mi hanno accompagnato la vita tutta, irrisolti o con risposte insoddisfacenti. Così quello del dio, che ora spero chi sappia perdonare sempre. Assetato d'amore, anche umano, ho vagato desideroso d'ascolto da parte di altri uomini e più ancora di loro parole significative, in cerca di tracce divine. Ma ora credo nonostante l'indifferenza, forse solo apparente quella del dio, ma concreta di troppi. Allora scrivendone, comincio col chiedermi da onesto insipiente, quale sono rimasto nonostante la fede,

Ho, come un randagio, solo formicolato con tutti gli altri uomini sul dio, se lui è il mondo, artefice esso stesso di questo assai deludente tutto, in cui brulichiamo, e del suo e nostro destino?

Oppure il dio è distinto da questo tutto e, o sta a parte, esentato dal male, oppure è qui immerso ed è stato travolto con noi dal mondo, ospitante cattivo?

Mi chiedo anche, Può essere il dio se non è il mondo stesso, da tutto risparmiato? Quand'anche, non lo sarebbe dalle nostre assillanti richieste di aiuto, tanto siamo travagliati, e anche non dalla domanda, sempre rinnovata, di manifestarsi con quelle virtù, che ci difettano e della cui scarsità o assenza ci lamentiamo da tutta la vita da doverne chiedere perdono!

Ma constato che l'umanità non sa completamente risolversi e il problema resta, o il dio è carico di tutto il male possibile e delle rare parvenze di bene, è cioè il mondo stesso, o è portatore di solo bene. Quest'ultimo, distinto dal mondo, è il dio dei libri sacri e della speranza di quelli come me. Sì, è l'agognato da sempre dalla più parte di noi uomini! È allora, mi chiedo, anche il responsabile della penuria o assenza, qui diffuse, di serenità e bene? I credenti, io tra loro, sono solo sicuri che ne senta su sé tutto il dolore!

Il mio amore però lo vuole perdente con me, vittima di questo tutto, il mondo, che, sua creazione, gli è sfuggito, gli fa prepotenza, l'ha detronizzato e fatto povero cristo peregrino, che chiede aiuto a noi, più fortunati, e prega un trascendente, che invoca padre suo e nostro! E io lo faccio con lui e nei momenti migliori ho gli occhi al cielo anche in notti diacce come queste, ma serene. Allora gli occhi presto si velano alle parole sacre, che pronuncio e, come dice una bella canzone, vedo, socchiudendo le palpebre, le stelle farsi corona, e ne ho pace!





2 commenti:

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  2. Il dio della fede trascende questo mondo, tanto carente, e apre alla speranza dell'oltre dov'è. Chi non ha fede deve identificarlo con questo mondo e ritenerlo responsabile del suo e nostro destino!

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