IL dio c'è, ma dov'è?
Vecchio,
mi ritrovo una vita tutta mediocre e ne vorrei perdono, ma a chi
chiederlo con certezza d'ascolto? Molti problemi mi hanno
accompagnato la vita tutta, irrisolti o con risposte insoddisfacenti.
Così quello del dio, che ora spero chi sappia perdonare sempre.
Assetato d'amore, anche umano, ho vagato desideroso d'ascolto da
parte di altri uomini e più ancora di loro parole significative, in
cerca di tracce divine. Ma ora credo nonostante l'indifferenza, forse
solo apparente quella del dio, ma concreta di troppi. Allora
scrivendone, comincio col chiedermi da onesto insipiente, quale sono
rimasto nonostante la fede,
Ho,
come un randagio, solo formicolato con tutti gli altri uomini sul
dio, se lui è il mondo, artefice esso stesso di questo assai
deludente tutto, in cui brulichiamo, e del suo e nostro destino?
Oppure
il dio è distinto da questo tutto e, o sta a parte, esentato dal
male, oppure è qui immerso ed è stato travolto con noi dal mondo,
ospitante cattivo?
Mi
chiedo anche, Può essere il dio se non è il mondo stesso, da tutto
risparmiato? Quand'anche, non lo sarebbe dalle nostre assillanti
richieste di aiuto, tanto siamo travagliati, e anche non dalla
domanda, sempre rinnovata, di manifestarsi con quelle virtù, che ci
difettano e della cui scarsità o assenza ci lamentiamo da tutta la
vita da doverne chiedere perdono!
Ma
constato che l'umanità non sa completamente risolversi e il problema
resta, o il dio è carico di tutto il male possibile e delle rare
parvenze di bene, è cioè il mondo stesso, o è portatore di solo
bene. Quest'ultimo, distinto dal mondo, è il dio dei libri sacri e
della speranza di quelli come me. Sì, è l'agognato da sempre dalla
più parte di noi uomini! È allora, mi chiedo, anche il responsabile
della penuria o assenza, qui diffuse, di serenità e bene? I
credenti, io tra loro, sono solo sicuri che ne senta su sé tutto il
dolore!
Il
mio amore però lo vuole perdente con me, vittima di questo tutto, il
mondo, che, sua creazione, gli è sfuggito, gli fa prepotenza, l'ha
detronizzato e fatto povero cristo peregrino, che chiede aiuto a noi,
più fortunati, e prega un trascendente, che invoca padre suo e
nostro! E io lo faccio con lui e nei momenti migliori ho gli occhi al
cielo anche in notti diacce come queste, ma serene. Allora gli occhi
presto si velano alle parole sacre, che pronuncio e, come dice una
bella canzone, vedo, socchiudendo le palpebre, le stelle farsi
corona, e ne ho pace!
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RispondiEliminaIl dio della fede trascende questo mondo, tanto carente, e apre alla speranza dell'oltre dov'è. Chi non ha fede deve identificarlo con questo mondo e ritenerlo responsabile del suo e nostro destino!
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