Fiori questa
mia donna ha oggi reciso e ora a far bella mostra di loro foggia e fragranza ha
posto in un vaso. Ma alcuni ancora in boccia forse avvizziranno, altri però con
corolla tutta dischiusa si lasceranno a lungo ammirare. Che mi fanno pensare?
Alla nostra condizione in questa vita. Alcuni vi si affacceranno appena, altri vi si potranno esprimere per l’attenzione di
chi può apprezzarne doti e comportamento, realizzandosi così appieno uomini, altri ancora però non lo
potranno che poco o nulla. Così ogni relazione per questi ultimi si farà
difficile o sarà negata, e l’umanizzazione loro verrà compromessa, ché nell'interagire
libero con gli altri è fondata, e la natura ha per essi frapposto impedimenti!
Ecco, tutto azzurro e soffuso di luce è questo giorno sereno e verrà la notte e
sarà tutta di stelle! Chi però questo cielo guarderà con speranza di un oltre
più giusto? S’affaccia il dio alla povera vita dei nostri ultimi? Si fa loro
palese o è allo stesso modo nascosto per tutti, ma il suo nascondimento più
pesa per chi ne vorrebbe conforto? È proprio così? Davvero il suo conforto nega
l’evidenza sua e si fa fortuna di vita per tutti, che agli ultimi è negata nell'esito
da altri sperato, proprio al pari di tante altre, ché essi risorse non hanno
per volgerle al meglio, talvolta nemmeno la preghiera? Sono le domande
terribili che un amico m’ha posto, raccontandomi un suo accaduto in cui uno
sfortunato, nulla chiedendo e all'apparenza rassegnato alla condizione sua, ne ha
mosso la pietà di uomo, ben diverso! E io non so che dirgli e io non so che
dirmi!
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