Tante le cose che conosco
appena o che del tutto ignoro! Ma anche se ho tuttora assillo per le
appena sapute e vergogna della mia ignoranza, alcuno, credo, di lor
carenza o mancanza, mai mi chiederà conto. Ma certo non sarà così
dell'amore. Non tanto del ricevuto, immeritato per lo più, ma del
non saputo donare! Quello che spesso s'annuncia come sentir vago, che
uscirmi da dentro vorrebbe per crescere nella consapevolezza sua,
credo, ma impulso spesso tacitato, sì soffocato, forse pensato
sconveniente e imbarazzante, come son tutte le manifestazioni
istintive! Che è l'amore? Mi si potrebbe chiedere, e risposta certa
non avrei! Ma, credo, proprio questo sentire che sta nell'intimo, che
imperioso chiede di venir fuori, debba misurare qualcosa…. La
ricchezza o povertà di un cuore, di questo mio, che pur ha amore,
ben poco forse. Io non so dirlo! Ma so che quando questo qualcosa
trattenuto, scarso o appena di sé avrà mostrato, della provenienza
sua farà demerito, sì di quel cuore da cui a stento è pur uscito.
Spero non m'accada! Altrimenti di me si dirà, Quello nella vita sua
da egoista è vissuto, molto ha avuto, poco ha ricambiato!
Ma se restringo la benevolenza
e la disponibilità al singolo, forse avrò più indulgenza di
giudizio, ché qualcuno devo aver pur amato, oltre la madre, il
padre, il fratello mio, quando lo star suo in disagio l'attenzione
colpito pur m'abbia! Perché quando il desiderio di ben fare e dire
ho concentrato su una sola persona, ho sentito il bisogno di doverlo,
seppur cautamente, manifestare. Ma è allora che innescato s'è un
processo di induzione reciproca che vorrei saper analizzare e poterne
dire. Così nell'amore per una donna, o per dirne con più cognizione
d'esperienza, per questa mia donna. Ecco, se do, so dal sentire mio
per questa che io m'aspetto che il donato mi ritorni in qualche
misura... E , meraviglia!, mi ritornerà davvero e aumentato
addirittura! Sì, la risposta sua supera sempre l'atteso! Così
questo accadermi mi sprona ad aumentare, per dimostrare
l'apprezzamento mio, l'impegno a farle conoscere di più del mio
celato, racchiuso in cuore pudico del sentir suo. Ma questo indurrà
lei a darmi dell'altro più ancora, del suo bello, che racchiude,
preziosità del cuore suo. E questo ogni volta dar di più,
arricchisce per primo chi lo dona, e certo lei sente aumentare in sé
l'affetto che mi donerà alla prima occasione! Perché l'iniziativa
alla maggiorazione è ogni volta per prima la sua risposta, cui la
mia d'adeguarsi tenta.
Se tutto questo abbia un
significato che noi due trascenda, non so per certo, ma sento che la
bella del cielo è così, una che si spende tutta. Se le si dà
appena, ridà dal cuore suo gonfio d'amore, più e più ancora! Che?
Del nuovo, del prezioso, del bello, affinché la vicinanza sua sia
percepita come singolare fonte di bene, unica e irrinunciabile!
Nello speciale rapporto del sentire a due, che una sinestesia definisce caldo sentire del cuore, c’è sempre un protagonista e un deuteragonista. Spesso il primo non è chi, l’altro disponibile, ne ha iniziata la storia, ma chi dalla ricchezza della spiritualità sua la arricchisce nutrendola e sostenendola. L’altro che fa? È chi, rispondendo, incrementa quella ricchezza che si esalta nel primo e di cui si nutre il cuore suo. Così è tra me e la piccola donna mia, io son sempre il secondo!
RispondiElimina