martedì 21 giugno 2016

Somigliare al cristo


Quantunque la nostra possa essere stata una vita ben spesa e pienamente vissuta, pure potrà esitare, oltre che nelle frequenti assurdità che ci minano o spengono l'integrità del corpo, anche nella sconfitta dei propositi, che scompiglio ci fa nella mente. Fallimento doloroso, che ci farà somigliare al cristo nell'epilogo della vicenda sua. Ma così accadendo, ci sarà somiglianza anche con la resurrezione sua? Sì, è speranza della fede! Ma come la morte non fu per lui solo fisica, ma anche spirituale, abbandonato dal padre suo, così la nostra, la spirituale anticipata nel fallimento di tutti i valori, che la vita di qui fanno degna. Questa dissociazione nei due aspetti della morte, con quella spirituale che afferra per prima, è condizione davvero misera, vero calice amaro, che invano rifiutato, abbiamo dovuto bere! Bontà e impegno hanno fallito e nella nostra mente vuote e senza più senso le parole amore e dio! E il cristo che farà? Nella preghiera s'è fatta penosa la sensazione che egli non ascolti più, o mai l'abbia fatto, pia illusione d'amore come tante! Sì, così la disperazione! Ma questa potrà non sfociare nella composta rassegnazione di chi, sconfitto, attende disarmato l'epilogo definitivo, potrà accadere qualcos'altro. La preghiera ostinata sfociare nella ribellione a quanto di estremo e indicibile sostanzia per noi il male, con la perdita del cristo perfino! No, diremo o urleremo, io sono destinato alle stelle! Ecco allora la nostra resurrezione spirituale, la vittoria anche solo temporanea, ma completa sul male! Ecco la vera somiglianza col cristo, sì risorto, ma che continua a morire in ognuno che muore!















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