domenica 12 giugno 2016

Pregare per chi ci farà violenza, perché?


Ma che è diventato questo mondo, forse una paurosa voragine senza dio? Difficile è oggi fondare la sicurezza propria e di chi si ama sull'affermazione fiduciosa, perché è l'uomo stesso che lo fa più buio, e oggi sono tanti a velare anche le stelle! La stessa dignità dovrebbe avere però ogni uomo, sia di fede che da nessuna convinto. Perché non è razionale la scelta, ma fondata sul personale significato dato alla propria vita, e resterà il dilemma nonostante uno come me possa con convinzione dire, Io sono di cristo! Quale dilemma? O c'è il dio ed è per ogni uomo, o non c'è, è speranza vana, o ha misericordia e amore per tutti o non c'è, trasferite a un lui ipotetico le evidenti carenze di qui! Importa poi all'uomo di fede nell'unico dio quale profeta ne abbia svelato la essenza, rassicurandolo della sua presenza non in un dopo e in un cielo, ma ora e qui accanto ad ogni uomo a spartirne il destino di disagio quando non di palese sofferenza? Ma, mi chiedo, Se vero è che tutti gli siamo destinati, perdonati perché comunque amati, occorre davvero che qualcuno ne diffonda ancora il credo con la violenza su derelitti almeno quanto lui o più, perduta ogni speranza di bene? Non è questa volontà d'agire così, contraddittoria e negazionista perfino del dio-amore? Non è come significare, in palese errore, che non c'è via diversa per annientare il male e affermare le ragioni del dio? E non è la violenza figlia dello stesso male e non l'aumenta forse, di per sé già tanto diffuso e opprimente, coinvolgendo nella follia sua i piccoli perfino, che esentati non sono dal dolore sempre eccessivo nella crudezza sua? Non c'è spiegazione che giustifichi tanto erroneo procedere di chi vorrebbe la luce eppure va verso il buio e spingervi vuole con sé ogni altro? È folle, è stupido, è perverso? No, è sono umano, ed è avvilente e disarmante che rientri nella normalità potenziale di tutti! Viene da un sostrato che sta nel fondo dell'anima di ognuno ed emergere vuole con le ragioni sue assurde, che però ha di inquietante il voler affermare con appigli nel sacro, una altrimenti inconfessabile pulsione sua non all'indifferenza, ma quella che mai alcuno esenta dal non amore od odio per il diverso!È del terrore premessa per cui la comunità tutta dei minacciati è giusto prenda misure idonee a prevenirlo. Perché sta accadendo che molti siano convinti che il dio del perdono abbia bisogno di uomini risoluti pronti ad annientarsi per opporsi a devianze, incertezze, ritardi sulla personale via al bene. Ma, mi chiedo, ha forse il dio bisogno di correttori umani? Ma se questa è la contorta mentalità deprecabile del terrorista, che farà il singolo per arginarla? Potrà o prepararsi dovrà a subirne la violenza? Noi siamo considerati, e a torto, eredi di quelli che sono stati i crociati, oppressori di popoli nel passato, perché ora solo del cristo testimoni e quindi anche noi del solo dio di tutti. Lui si lasciò prendere, delatori gli stessi suoi, pur presagendo nella preghiera al padre l'amarezza di quel calice divenuto necessario bevesse, re di ben altro mondo, ma in questo vittima anche del fanatismo religioso, quello oggi dilagante e ai seguaci suoi d'ora tanto avverso! Nessuno, credo, abbia il suo coraggio, ma se destinati ad emularlo, e tutti siamo ormai potenziali vittime, come di una calamità inevitabile, preghiamo in anticipo per quelli che ci offendono, per ora con la sola minaccia, forse, quando presi, tempo non avremo per il perdono!

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