Ma
che è diventato questo mondo, forse una paurosa voragine senza dio?
Difficile è oggi fondare la sicurezza propria e di chi si ama
sull'affermazione fiduciosa, perché è l'uomo stesso che lo fa più
buio, e oggi sono tanti a velare anche le stelle! La stessa dignità
dovrebbe avere però ogni uomo, sia di fede che da nessuna convinto.
Perché non è razionale la scelta, ma fondata sul personale
significato dato alla propria vita, e resterà il dilemma nonostante
uno come me possa con convinzione dire, Io sono di cristo! Quale
dilemma? O c'è il dio ed è per ogni uomo, o non c'è, è speranza
vana, o ha misericordia e amore per tutti o non c'è, trasferite a un
lui ipotetico le evidenti carenze di qui! Importa poi all'uomo di
fede nell'unico dio quale profeta ne abbia svelato la essenza,
rassicurandolo della sua presenza non in un dopo e in un cielo, ma
ora e qui accanto ad ogni uomo a spartirne il destino di disagio
quando non di palese sofferenza? Ma, mi chiedo, Se vero è che tutti
gli siamo destinati, perdonati perché comunque amati, occorre
davvero che qualcuno ne diffonda ancora il credo con la violenza su
derelitti almeno quanto lui o più, perduta ogni speranza di bene?
Non è questa volontà d'agire così, contraddittoria e negazionista
perfino del dio-amore? Non è come significare, in palese errore, che
non c'è via diversa per annientare il male e affermare le ragioni
del dio? E non è la violenza figlia dello stesso male e non
l'aumenta forse, di per sé già tanto diffuso e opprimente,
coinvolgendo nella follia sua i piccoli perfino, che esentati non
sono dal dolore sempre eccessivo nella crudezza sua? Non c'è
spiegazione che giustifichi tanto erroneo procedere di chi vorrebbe
la luce eppure va verso il buio e spingervi vuole con sé ogni altro?
È folle, è stupido, è perverso? No, è sono umano, ed è avvilente
e disarmante che rientri nella normalità potenziale di tutti! Viene
da un sostrato che sta nel fondo dell'anima di ognuno ed emergere
vuole con le ragioni sue assurde, che però ha di inquietante il
voler affermare con appigli nel sacro, una altrimenti inconfessabile
pulsione sua non all'indifferenza, ma quella che mai alcuno esenta
dal non amore od odio per il diverso!È del terrore premessa per cui
la comunità tutta dei minacciati è giusto prenda misure idonee a
prevenirlo. Perché sta accadendo che molti siano convinti che il dio
del perdono abbia bisogno di uomini risoluti pronti ad annientarsi
per opporsi a devianze, incertezze, ritardi sulla personale via al
bene. Ma, mi chiedo, ha forse il dio bisogno di correttori umani? Ma
se questa è la contorta mentalità deprecabile del terrorista, che
farà il singolo per arginarla? Potrà o prepararsi dovrà a subirne
la violenza? Noi siamo considerati, e a torto, eredi di quelli che
sono stati i crociati, oppressori di popoli nel passato, perché ora
solo del cristo testimoni e quindi anche noi del solo dio di tutti.
Lui si lasciò prendere, delatori gli stessi suoi, pur presagendo
nella preghiera al padre l'amarezza di quel calice divenuto
necessario bevesse, re di ben altro mondo, ma in questo vittima anche
del fanatismo religioso, quello oggi dilagante e ai seguaci suoi
d'ora tanto avverso! Nessuno, credo, abbia il suo coraggio, ma se
destinati ad emularlo, e tutti siamo ormai potenziali vittime, come
di una calamità inevitabile, preghiamo in anticipo per quelli che ci
offendono, per ora con la sola minaccia, forse, quando presi, tempo
non avremo per il perdono!
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