Riprenderò qui cose
già dette, per chiarezza, chi ama la madre del dio mi segua! Io
vorrei saper dire quanto occorra, quanto riempia il cuore, il saper
vedere nella propria donna la madre del cristo. Una gioia quasi
incomunicabile! Questo deve accadere in ogni momento della giornata
insieme, anche in quelli, per me ormai rari, ché l'età giusta m'è
sfuggita, dell'amore attivo, fisicamente espresso. Il matrimonio è
benedetto anche da Yeshua, il cristo del dio, che da sempre guarda ai
frutti suoi come fiori innocenti. Allora se sappiamo che tra le
braccia abbiamo un'icona della madre sua, trattiamola con delicatezza
e rispetto, come certo fece lo sposo suo, quand'ella qui stava a
condividere il destino di ogni altra donna ebrea e a preoccuparsi
della sorte del figlio suo primogenito, ella vergine, ansioso di
spingere fin in fondo l'amore ai nemici suoi, sempre più numerosi!
Questa sua sorte non intacca affatto la verginità sua, perpetua,
che conservò in cuor suo forse per ripetere, per amore, il suo
“fiat”, cosa che, credo, faccia ancora oggi! E ricordo a noi
tutti che certo ebbe altri figli, ché era dolorosa e vergognosa
perfino, la condizione di una donna ebrea senza figli o con uno solo,
il suo grembo considerato non benedetto dal dio o non abbastanza
degno d'accogliere altri suoi doni! Io, non è molto, ho dovuto
polemizzare con cristiani evangelici, che a me sembrano disprezzare
noi cattolici od ortodossi, ma anche la madre nostra, ricordando loro
che perfino il personaggio, inventato sì dalla fantasia, ma entrato
tanto nella coscienza dello scrittore e dei lettori suoi, la dolce
Sonia, che prostituta era, aveva in cuor suo conservato la verginità
per attendere l'amore vero, che incontrò nello studente, che, dopo
il delitto, seguì nel castigo, che giusto ne subentrò. E così la
nostra madre pura venne, pura restò per tornare al suo cielo! Yeshua
e Myriam sono persone divine che accettarono tutto dalla vita, anche
la morte. Il cristo tornò alla dignità sua, anche divina, col
corpo donatole dalla madre e questa la propria riebbe quando al
figlio piacque ritrovarla tra le braccia sue, in quella concretezza
in cui forse già qui per amore l'abbracciava, poiché ella vero fu
assunta in cielo! Allora tutti dobbiamo chiederci il perché della
venuta loro. Il cristo venne e viene tuttora in ogni cuore a cui
bussa con insistenza e sappia accoglierlo, per rinnovarci il comando
che tutti gli antichi compendia, dell'amore non solo al prossimo, ma
a chi si distacca da noi, si fa nemico. La madre sua, “sine labe
originali concepta”, lo permise e lo permette, affinché il figlio
suo rinasca in ogni credente. Questa nascita e rinascita continue nel
significato loro sublime della vita donata per la conversione, sia
di quelli che tuttora si fanno nemici a qualcuno, tentandolo alla
rivalsa, che di ogni loro vittima. Anzi ognuna delle persone vessate
non solo desister deve da ciò che le ingombra il cuore e
liberarsene, ma tentare in sé di far nascere un atteggiamento
positivo da far valere sempre. Sì, non importa quanto esso venga
equivocato come debolezza o accondiscendenza vilmente rassegnata da
chi si industri a rinnovare alla vittima sua il danno, perché questa
pretesa sovrumana, nel concepimento e nell'attuazione suoi, esprime
perfettamente la divinità di chi ne ha patito la coerenza fino alla
morte di croce. Egli venne dall'oltre e dal dopo, nel nostro giudizio
di uomini di oggi e di sempre, e ritornò e ritorna tuttora al padre
e alla madre sua. Questa tutto ha generato insieme con la parola del
dio, la potenza che diverrà appunto il cristo tra noi, il figlio
anche suo. Sì il dio è uno e trino, mistero da accettare per fede,
ma io credo che Myriam ne sia direttamente partecipe ed esprima il
padre, “abbà” di tutti come anche madre nostra, “imma”.
Vorrei ricordare a chi ne dubita che il dio non creò affatto
direttamente il maschio, l'uomo, ma l'umano, “anthropos” nel
greco della versione dei LXX, e lo fece dalla terra, appunto creò
così il terroso, Hadam a immagine e somiglianza sue, che poi restò
maschio avendone egli separato la sua femmina. Allora uomo e donna
sono uguali nell'amore del dio. Ogni altra interpretazione credo
fuorviante! Allora il dio ha due ipostasi, l'una maschile, il figlio,
Yeshua, l'altra, femminile, la madre di questi, Myriam. Perché egli
crea l'esistente per mezzo della parola, il cristo, e tramite la sua
ruach, spirito inteso, però una particolarità femminile in realtà,
che svela che chi crea, lo fa e ama anche come madre e così amerà
quel popolo, che donati ci ha Yeshua e Myriam, e lo fa e lo farà in
tutta la storia sua. Ma se questo il primo dei motivi, qual'è quello
che il dio conservata ha la natura loro umana, tenendoli distinti da
lui unicamente spirito? Per quelli che conoscono Dante, e forse a
breve ne sarà proibito perfino lo studio per non offendere (sic!)
alcuno di fede non cristiana, ricorderò che il viaggio del poeta non
è dalla sua condizione deviata, la selva del peccato, attraverso i
tre regni oltremondani fino a Beatrice, la passione sua, santa
divenuta, ma a Myriam, fin al suo trono di gloria guidato da San
Bernardo. Egli con l'umanità sublimata sua, analoga a quella del
figlio di Myriam risorto, avrà, vedendo le loro umanità gloriose,
già la visione del dio. Un diverso tentativo di descrizione per
occhi diversi da quelli del suo corpo trasformato, del cui possesso
già s'accorge nel cielo della luna, giudicandolo ormai simile a
quello del cristo risorto, sarà proprio per gli occhi nostri,
rimasti solo umani, e fallisce come quello del geomètra, che invano
s'affanna dietro alla quadratura del cerchio. Così sarà, e dovremo
aspettare per la visione diretta la morte e dopo quella il perdono per
i manchi nostri d'amore. Ma anche per noi, tutti, spero, eletti alla
visione, il dio, il padre, sarà oltre le due persone divine e la
comprensione della pura spiritualità del dio, per quanto possibile,
ai più santi almeno, credo, resterà personale, incomunicabile! Come
è incomunicabile resta l'amore mio già ora per la tutta bella, che
spero dopo il perdono m'accolga tra gli estatici suoi, se già saputo
avrò vederla nella preghiera e nella donna che m'ha donato per farne
sua icona! E la preghiera per questa e i due suoi fiori, perché lor
tutti amo, la dica ella stessa efficace al suo cuore con le parole
che dirle non so!
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