mercoledì 11 febbraio 2015

C’è sempre una bella





Sai, forse davvero la bella delle stelle c’è! Altrimenti voi donne, qui spesso angeli senz’ali, almeno nella realtà dei cuori che v’amano, da dove verreste? Forse è ingenuità esprimermi così, ma io mi sono uno che ne vive e anche di sogni tanti,come a chi da sempre innamorato, certo accade! Allora ecco come lo dirò. Quasi come contadinella, dimentica del raccolto suo, vaga per la campagna va e lascia cader fiori dal cesto, che briosa fanno la via sua, così di simile ella fa delle stelle sue. O anche, come donna felice dei fiori raccolti, che la mano stringe, la apre ché il vento via da sé li porti,forse pensando ad amore lontano, così ella le preziosità sue gelosa reca, ma lascia le sfuggano. E se così, cos’altro dir di te posso, piccolo fiore? Anni sono che guardo i tuoi occhi, eppure l’anima tua leggervi non so. Resta mistero il cuore di donna! E se una dice, e m’è accaduto, mai lasciarti potrò, ella certo non mente, ma poi potrà scordarsene e come ad altro fiore farfalla, vaga andare. Ma tu se farfalla sei, ti penso diversa. Tu come falena, che va speranzosa nella notte a fragranze che allora si dischiudano, entrata sei in questo cuore in cui luce sol tu scorgevi e, incantata, più uscirne voluto non hai. E come talvolta farfalla prudente non è, e l’ali sue brucia se troppo alla luce s’avvicina, così di simile t’è forse accaduto, ché angelo rimasta sei, ma senza più ali. Allora forse è così, ho qualcosa, un niente forse, una piccola luce per te sola, ma per te così intensa da abbagliarti e abbandonarti ad essa. Oh fosse vero! La vita non mi parrebbe trascorsa invano, piccola farfalla della notte ho attratto e nel cuore ancora l’ho celata, preziosa! No, forse meglio esprime il nostro star l’una nel cuore dell’altro l’immagine di piccola lucciola, che luce ha fatto dove non v’era e v’è rimasta. Ma perché, che v’attende da così tanto? Forse che i tanti pensieri per lei sola coagulino e ne venga una piccola altra a lei simile, che vero felice la faccia. E così indugia da tanto, ma c’è una bella delle lucciole e, lei volendo, lo sperato accadrà! Ma ora qui solo sono tra questi miei vagheggiamenti d’amore e vi indugio come solo da ragazzo m’accadeva d’averne un qualche diletto. Un solitario su ramo spoglio, indugia in un canto breve e languido, e il verseggiare suo somiglia ai pensieri miei per te, fatti di poche parole che per lo più pronunciate non vengono, ma che tanto vorrei che quella delle stelle al cuore le rapisse e nel tuo le mettesse. Le stipasse anzi, ché lusinga d’altri non vi abbia spazio mai. E tutto grigio s’è fatto il cielo, preludio di ombre imminenti, e così va un altro giorno e la vita tutta trascorsa vuol farsi, inutile e fredda tutta senza il tuo calore. E oggi è giorno particolarmente triste, ma della paura delle foibe io non ho ricordo alcuno perché piccolo in fuga allora. E ora come, che sono e da che fuggo? E tu tardi ancora e io freddo ho senza che nulla l’attenui. È freddo di mancanza, è freddo d’assenza, è freddo nell’anima, e ansia mi prende come che tu tornare non possa. Ma c’è una bella tutta amore, ti proteggerà e guiderà anche se tornar dovessi a cuore che ella chiamato abbia alle stelle!

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